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Massiccio del Marguareis

Parco Naturale del Marguareis: due valli e una grande biodiversità

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Il Parco Naturale del Marguareis si sviluppa attorno all’omonimo massiccio. Istituito nel 1978, oggi tutela circa 7900 ettari di ambiente alpino ripartiti tra Valle Pesio e Alta Valle Tanaro. La posizione geografica e il clima favoriscono naturalmente la presenza di ben 1500 specie floristiche. Anche la fauna è varia e ricca.

Parco Naturale del Marguareis: il sistema carsico

Il massiccio del Marguareis è il cuore del Parco Naturale. Si tratta di montagne di rocce calcaree formate dai sedimenti che si sono depositati sul fondo di un antico mare circa 200 milioni di anni fa. L’acqua, nel corso dei millenni, ha quindi modellato l’altopiano. Ha così scavato gallerie, pozzi e saloni che hanno portato alla nascita delle grotte. Si tratta dunque di uno degli esempi più suggestivi di carsismo d’alta quota in Italia e in Europa.

Le caratteristiche del paesaggio carsico

Il paesaggio carsico è caratterizzato dall’assenza di un reticolo idrografico superficiale. Le acque piovane spariscono subito, risucchiate in profondità da pozzi, fratture e inghiottitoi. L’acqua scava ed erode la roccia andando a formare dei veri e propri circuiti sotterranei che, con il tempo, vanno a formare un unico sistema che alimenta una sorgente o un gruppo di sorgenti tra loro collegate. Si tratta delle grotte e solo alcune possono essere esplorate dagli speleologi.

Sorgenti sono attive e visitabili

Le sorgenti possono essere attive tutto l’anno oppure solo in alcuni periodi. Queste ultime sono le cosiddette sorgenti di troppo pieno. L’esempio più famoso è il Pis del Pesio. Durante il periodo dello scioglimento delle nevi primaverili o dopo piogge intense e prolungate, le gallerie sotterranee si saturano e l’eccesso d’acqua viene smaltito attraverso una cascata che precipita da una parete verticale per oltre venti metri.

Da fine aprile a tutto maggio è possibile intraprendere un’escursione ad anello che permette di assistere alla danza dell’acqua di questa e altre cascate. L’itinerario parte dal rifugio Pian delle Gorre a Chiusa di Pesio, in provincia di Cuneo, raggiungibile in auto. L’itinerario, che passa anche accanto alla cascata del Gias Fontana e alle cascate del Saut, ha uno sviluppo di circa 8 chilometri e un dislivello positivo di 511 metri. Si compie in un paio d’ore.

Pis del Pesio al Parco Naturale del Marguareis
Pis del Pesio al Parco Naturale del Marguareis

La vegetazione del Parco Naturale del Marguareis

Il Parco Naturale del Marguareis ospita in uno spazio considerevolmente ristretto una grande concentrazione di specie botaniche. La ricchezza floristica e vegetativa dell’area è dovuta al clima favorevole dato dalla vicinanza delle Alpi al mar Mediterraneo. A ciò bisogna poi aggiungere la varietà dei suoli e dell’orientamento dei versanti. Qui sono dunque ben rappresentati tutti gli ambienti: boschi, praterie, aree umide, zone aride, rupi e ghiaioni.

Buona parte del parco è ricoperta di boschi. In Valle Pesio, nel fondovalle, sono molto diffusi i castagneti, i boschi misti di latifoglie e i querceti. Più su iniziano le faggete, da sempre utilizzate per ricavare legna da ardere. Alle latitudini più alte è il regno delle conifere: abete bianco in Valle Pesio e, addentrandosi nell’Alta Valle Tanaro, pino uncinato nella Valle di Carnino e larice nel Vallone di Upega.

Stazioni botaniche

Le stazioni botaniche si trovano a circa 2000 metri di quota. Sono raggiungibili esclusivamente a piedi in circa tre ore partendo dal rifugio Pian delle Gorre a Chiusa di Pesio. Sono aperte dal 1 giugno al 1 settembre e l’ingresso è libero. A richiesta è possibile effettuare anche visite guidate. Sono comunque disponibili audio guide e depliant all’ingresso delle stazioni e presso il rifugio Garelli.

La stazione botanica C. Bicknell si trova presso il Pian del Lupo, vicino al rifugio Garelli. Qui si trovano esclusivamente le specie vegetali d’alta quota più significative delle Alpi Liguri e Marittime. Le piante endemiche sono importantissime perché crescono solo in un territorio geograficamente limitato.

La stazione botanica Danilo Re si trova presso il laghetto del Marguareis. Qui sono collezionate le specie vegetali rare più significative delle Alpi Liguri e Marittime. Sono anche presenti paleoendemismi e relitti glaciali rarissimi.

Gias Sottano di Sestrera al Parco Naturale del Marguareis
Gias Sottano di Sestrera al Parco Naturale del Marguareis

Attività nel Parco Naturale del Marguareis alla portata di tutti

Il Parco Naturale del Marguareis ha una fitta rete sentieristica presidiata da rifugi custoditi e bivacchi che permettono di attraversare l’area protetta restando in quota e di ristorarsi durante le pause. Si possono fare sia escursioni giornaliere adatte a tutta la famiglia che trekking di più giorni come il Giro del Marguareis e l’Alto Tanaro Tour.

In inverno, dopo abbondanti nevicate, in Alta Valle Pesio si possono fare escursioni con gli sci o con le racchette da neve partendo dal Villaggio d’Ardua a Chiusa Pesio. Alcuni chilometri più a valle, in frazione San Bartolomeo, è presente una pista di fondo che, con un itinerario di 22 chilometri, raggiunge la Certosa di Pesio per poi risalire al Villaggio d’Ardua e giungere infine al rifugio Pian delle Gorre.

Anche gli appassionati di bicicletta da strada e di mountain bike hanno a disposizione itinerari su misura per loro. Il più famoso è il percorso in quota Alta Via del Sale, che si sviluppa su una strada sterrata militare che si snoda fra il Colle di Tenda e Monesi di Triora. Per percorrerla è opportuno scegliere i giorni in cui il traffico è chiuso ai veicoli a motore.

Gli alpinisti possono mettersi alla prova sulle pareti nord lungo itinerari classici dell’alpinismo ligure e piemontese. Le prime scalate di rilievo sono state realizzate dal monregalese Sandro Comino e dal torinese Armando Biancardi. A essere impegnativa non è la difficoltà in sé ma la qualità della roccia che alterna tratti friabili ad altri compattissimi.

Informazioni utili per visitare il Parco Naturale del Marguareis

Il Parco è un grande territorio naturale protetto ma non esistono cancelli al suo ingresso ed è sempre aperto ai visitatori. I rifugi dell’area chiudono in autunno e riaprono in primavera, quindi meglio contattarli prima per prenotare il pranzo o il pernottamento. D’inverno, dopo abbondanti nevicate, è opportuno contattare il Parco per verificare se è accessibile.

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2 commenti

Federica Assirelli 19/04/2021 - 21:53

Non avevo mai sentito parlare di questi luoghi, ma sembrano davvero interessanti. In particolare, essendo appassionata anche di fiori, mi piacerebbe visitare le stazioni botaniche!

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Nadia 01/05/2021 - 06:50

Allora questo è il posto giusto per te!

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