Il borgo di Tellaro si protende su uno sperone roccioso come una barca pronta a levare le ancore per navigare nel Golfo dei Poeti, tra insenature e rocce a picco sul mare. Un po’ fuori dai soliti itinerari turistici è una perla da scoprire fuori stagione quando le belle giornate di sole rendono vividi i colori delle sue casette.
Il borgo di Tellaro si trova nel comune di Lerici, nella Liguria di levante, quasi al confine con la Toscana. Per la sua bellezza è entrato a far parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia che premia i paesi che sono ricchi di storia e che offrono tante cose da vedere tra bellezze culturali e paesaggistiche.
Perdersi nei vicoli che scendono con ripide scalinate verso il mare è un modo per girare per il borgo e ammirare le case dai tanti colori pastello e le antiche torri di avvistamento. Oggi rimangono solo due torri: una quasi inglobata tra le case-torri del paese e l’altra diventata il campanile della Chiesa di San Giorgio.
I ripidi carruggi con arcate in pietra sono molto caratteristici e si differenziano da quelli di altri borghi dello spezzino, come quelli dei paesi delle Cinque Terre, e questo conferma il suo riconoscimento a borgo più bello d’Italia.
Dalla piazzetta dell’oratorio sconsacrato di Santa Maria in Selàa, oggi diventato centro culturale e ambita location per romantici matrimoni, si ammira un bellissimo panorama sul litorale. Gli occhi di un attento visitatore non potranno che brillare ancor di più osservando la Chiesa di San Giorgio, soprattutto nelle giornate di burrasca quando i marosi arrivano a lambirla.
Tellaro: uno dei borghi liguri più belli d’Italia
Schiere di fotografi si appostano sulla scogliera dall’altro lato del paese per immortalarla al tramonto quando la luce è perfetta e gli ultimi raggi di sole la illuminano e il cielo è di mille tonalità di rosso.
Proprio la chiesetta rosa, immortalata in tanti scatti che raffigurano il paese ligure, è la protagonista di una leggenda legata al borgo.
Tellaro: la leggenda legata al polpo che la salvò
Alla metà del ‘600 Tellaro era un baluardo difensivo per l’abitato di Barbazzano, paese all’epoca molto grande che sorgeva alle sue spalle, sulle colline coltivate a uliveti.
La leggenda narra che in una notte tempestosa gli abitanti, ignari del pericolo erano rintanati nelle loro case e non avevano lasciato nessuno di vedetta.
I pirati, comandati da Galla d’Arenzano, arrivarono quasi inosservati pronti ad attaccare il borgo e portar via tutte le mercanzie.
Un enorme polpo uscì dalle acque del mare per fare un intervento prodigioso: suonare le campane per avvertire la popolazione del pericolo. Così gli abitanti di Tellaro, messi in allerta dai rintocchi, riuscirono a respingere l’attacco.
Ora proprio un polpo in memoria dello scampato pericolo è il simbolo del borgo.
Questa non è l’unica leggenda legata al paese perché sembra che a Barbazzano un grifo scacciò un condottiero, ferendolo agli occhi col suo becco adunco, e così finì l’assedio dell’abitato.
Col passare del tempo Tellaro divenne sempre più importante come punto di approdo per le barche da pesca e come luogo di scambio delle merci: prodotti della pastorizia e dell’agricoltura.
Barbazzano cadde in rovina, anche a causa dell’epidemia di peste assieme al vicino insediamento di Portesone. Seppure successivamente fu di nuovo abitato oggi, percorrendo i sentieri collinari, si possono vedere solo alcuni ruderi dell’antico borgo di origini romane.
Al di là della veridicità delle leggende Tellaro sembra proprio un paese da pirati, un posto dove quando soffia il vento tra i vicoli si sentono come le grida degli antichi abitanti. Sarà suggestione ma è bello anche pensare di rivivere il passato di questi luoghi attraverso la loro storia tramandata di generazione in generazione.
Tellaro omaggiata dai poeti e letterati
Percy Shelley scelse la vicina San Terenzo come residenza, mentre D. H. Lawrence e la sua compagna Frieda abitarono in una bella casa rosa a Fiascherino, proprio alle porte del borgo, tra i pini d’Aleppo che arrivano sino al mare.
Lo scrittore inglese affidò alle lettere agli amici i ricordi del suo soggiorno in questa località del Golfo dei Poeti.
Questa definizione si deve al commediografo Sam Benelli che dimorò a San Terenzo nel 1919 per lavorare alla sua opera più famosa: La cena delle beffe.
Proprio a Fiascherino la costa rocciosa lascia il posto a incantevoli insenature e spiaggette. Possiamo immaginare che illustri letterati possano aver passato il loro tempo qui ammirando il bellissimo panorama sul golfo o si siano immersi nelle limpide acque per rinfrescarsi nei caldi mesi estivi.
L’elenco dei personaggi celebri legati a Tellaro è lungo: dagli scrittori Virginia Woolf a Henry James, da Mario Soldati a Eugenio Montale, da Butticchi a Bertolani, quest’ultimi qui sono di casa.
In molte delle loro opere si possono riconoscere tratti del borgo ligure.
Questa è la poesia di Montale Verso Tellaro che scrisse in tarda età:
…cupole di fogliame da cui sprizza
una polifonia di limoni e di arance
e il velo evanescente di una spuma,
di una cipria di mare che nessun piede
d’uomo ha toccato o sembra, ma purtroppo
il treno accelera…(E. Montale, Verso Tellaro)
Tellaro è un piccolo borgo che si presta al turismo lento e che va assaporato senza fretta. Occorre lasciare che le nostre emozioni scaturiscano dalla visione del favoloso panorama della chiesa che si protende sul mare e far vagare la fantasia, come fossimo novelli poeti che percorrono le vie acciottolate per cercare ispirazione.
8 commenti
Bellissima la tua descrizione di Tellaro, mi ci ritrovo perfettamente. Le stradine strette che sembrano fatte apposta per sfuggire ai pirati, la chiesa di San Giorgio che sembra pronta a salpare verso il largo, le atmosfere silenziose e romantiche fuori stagione. La Liguria, senza clamore, è uno dei luoghi che più invitano alla meditazione di fronte ai suoi paesaggi meravigliosi
Che incantevole borgo. Non ne ero a conoscenza, eppure sono spesso in zona. Mi piacerebbe molto trovare ispirazione guardando quel mare, come fanno fatto tutti questi famosi poeti. Speriamo di uscire presto da questa quarantena, che debilita persino i pensieri.
Non l’avevo nemmeno mai sentito nominare, eppure sembra davvero bellissimo! Me lo segno per una gita estiva o autunnale, appena si potrà tornare a viaggiare
bella la leggenda del polpo, non la conoscevo! Per ricambiare, gli abitanti non dovrebbero mangiare nessun cefalopode XD
Splendida descrizione…deve essere un borgo decisamente interessante per i personaggi famosi che ci sono legati, per le leggende ma anche per la bellezza stessa del borgo. Non siamo mai state da queste parti, abbiamo tempo per recuperare e per utilizzare questo articolo come ispirazione e guida di viaggio!
Leggendo i vari blog e magazine si scopre sempre qualcosa di nuovo, oggi è la volta di Tellaro. Ho già visitato in lungo ed in largo (si fa per dire perchè in realtà non è molto larga) la Liguria nel corso degli anni ma questo borgo mi era totalmente sconosciuto fino al momento di leggere questo articolo. Mi hai incuriosita molto e sarà la prima meta ligure che andrò a vedere non appena ci si potrà nuovamente spostare fra le regioni
R.
Tellaro è un borgo meraviglioso, pieno di grazia e di poesia. Vale la pena visitarlo con calma ed assaporare ogni scorcio con fame di bellezza.
Tutta la riviera di Levante è assolutamente deliziosa: mare da urlo, paesini fantastici e una atmosfera assolutamente particolare. Tellaro offre certamente tutte queste caratteristiche.