La cucina tradizionale della Valtellina è composta da piatti tipici molto ricchi e sostanziosi, le cui origini riflettono lo stile di vita dei contadini che, fin dai tempi antichi, abitavano questi territori. Al contrario di altre zone d’Italia, qui burro e formaggi la fanno da padroni, rendendo le pietanze delle vere e proprie bombe caloriche a cui è davvero difficile resistere.
Antipasti tipici della Valtellina
Un tipico pasto valtellinese si apre sempre con un tagliere di affettati e formaggi misti in cui non può mancare la slinzega, un salume simile alla bresaola, ma dal sapore più intenso e deciso. La slinzega viene solitamente realizzata a partire dalla coscia di manzo, la quale viene sottoposta ad lungo processo di lavorazione volto a conferire alla carne un sapore inconfondibile.
Tra i formaggi valtellinesi più rinomati troviamo invece il bitto, un prodotto caseario realizzato con latte bovino, a cui viene aggiunto un massimo del dieci percento di latte caprino per esaltarne l’aroma. Il bitto ha origini antichissime che vengono fatte risalire addirittura ai celti: si pensa, infatti, che il suo nome derivi dalla parola celtica bitu, cioè perenne, dovuto al fatto che questo formaggio può stagionare fino a dieci anni!
Un’altra prelibatezza molto stimata nel mondo dei formaggi è il casera, uno dei pochi prodotti valtellinesi, oltre al bitto, ad avere ottenuto il marchio DOP. In virtù del suo sapore dolce e non troppo marcato, viene utilizzato in moltissime preparazioni tipiche del territorio.
Primi e secondi piatti tipici della Valtellina
La maggior parte dei piatti tradizionali valtellinesi è a base di grano saraceno. Questo cereale, infatti, costituiva un alimento base nell’alimentazione dei contadini che abitavano queste zone, perché in grado di resistere alle rigide temperature invernali.
Fatta questa doverosa premessa, non stupisce che la regina dei primi piatti tipici della Valtellina sia la polenta taragna. Questa gustosissima variante della classica polenta gialla è composta da farina di mais e farina di grano saraceno, a cui vengono aggiunti burro e formaggio. Il suo nome deriverebbe dal verbo tarare, cioè mescolare, poiché durante la preparazione la polenta deve essere continuamente mescolata per evitare che si attacchi alla pentola.
Un altro piatto simbolo della tradizione culinaria valtellinese sono i pizzoccheri, delle tagliatelle di grano saraceno che vengono condite con verza, patate, burro fuso e un tris di formaggi composto da bitto, casera e pizzoccheraia. Per gustare dei pizzoccheri preparati secondo la ricetta tradizionale bisogna recarsi a Teglio, un comune in provincia di Sondrio. Qui ha sede l’Accademia del Pizzocchero, un’associazione la cui mission è quella di tutelare e promuovere la diffusione dei prodotti enogastronomici valtellinesi.
I secondi piatti tipici più famosi della Valtellina sono gli sciatt, delle deliziose polpette di grano saraceno, con all’interno un cuore di formaggio filante. A seconda della loro grandezza possono essere servite come antipasto o come secondo piatto e vengono solitamente accompagnate da un contorno di verdure o presentate su un letto di rucola.
Una variante meno conosciuta degli sciatt, ma altrettanto gustosa, sono i chisciöi, delle frittelle a base di grano saraceno con cuore di formaggio. Queste prelibatezze vengono solitamente accompagnate da cicorino tagliato fine.
Se si vuole stare più leggeri, un’ottima alternativa è il taroz, un purè di patate a cui vengono aggiunti fagiolini, burro e l’immancabile casera.
Dolci e amari tipici della Valtellina
Il dolce più conosciuto della Valtellina è la bisciola, una sorta di panettone realizzato con farina di grano saraceno e arricchito con uvetta e frutta secca. Secondo una leggenda la sua origine risalirebbe al periodo napoleonico, anche se in realtà è più probabile che si tratti di una ricetta popolare che veniva preparata tipicamente durante le feste.
Per terminare in bellezza questo viaggio culinario tra i piatti tipici della Valtellina, non si possono non citare due dei suoi liquori più conosciuti.
Il più famoso è il braulio, un distillato di erbe inventato nel 1826 da Francesco Peloni, un farmacista di Bormio. La sua invenzione fu un tale successo che Peloni decise di mantenere segreta la ricetta e di tramandarla solo ai suoi discendenti, affinché potessero replicarla. Tutt’oggi, delle tredici erbe che compongono il famoso liquore, si conoscono solo le quattro essenze principali, cioè achillea moscata, assenzio, bacche di ginepro e radici di genziana.
Un altro amaro prodotto a Bormio è il taneda, un liquore erboso che prende il nome dal suo ingrediente principale, l’achillea moscata, chiamata appunto taneda in dialetto bormino. Di solito viene servito dopo i pasti per il suo potere digestivo e può essere bevuto puro o leggermente caldo.
Conclusione
Una vacanza in Valtellina è un’ottima occasione per scoprire le bellezze del territorio, ma anche per farsi conquistare dalla ricchezza della sua offerta gastronomica. La sua cucina, fatta di piatti semplici e saporiti, riuscirà ad accontentare ogni palato mettendo tutti d’accordo, da chi non può vivere senza carne al vegetariano più inflessibile.
24 commenti
Leggere questo articolo mentre sei a dieta è un atto di crudeltà autoinflitta. Sognerò pizzoccheri e polenta taragna per il resto della settimana, che finirà di sicuro con la programmazione di un weekend a Bormio. E’ normale sentire il profumo del burro fuso dal monitor del pc?
Chi se ne frega della dieta. La bresaola che ho mangiato a Livigno la metto ai primi posti dei migliori piatti tipici di sempre. Mai mangiato niente del genere fuori dalla Valtellina! E vogliamo parlare dei Pizzoccheri… Solo una parola: IMMENSI.
Sarei dovuta andare in Valtellina prima del lockdown. Questo post per me ha il sapore dolceamaro ma spero presto di rimediare sia a suon di scoperte che di pizzoccheri! 🙂
Non vedo l’ora di poter tornare a Bormio e fiondarmi nel mio ristorante preferito a mangiare la slinzega, i formaggi, gli sciatt, un piatto di pizzoccheri e un bel gelato affogato al Taneda.
Mia nonna era originaria della Valtellina e ogni tanto ci preparava i pizzoccheri! Mi piacevano tantissimo ma mia mamma non li cucinava mai, diceva che erano troppo pesanti! Esagerata 😉
Io amo i piatti tipici della Valtellina, soprattutto i pizzoccheri e gli sciatt! Quando vivevo in Svizzera fuggivo spesso in Valtellina per dei pranzare come si deve!
Non potrei mai visitare una località senza provare i piatti tipici e quelli della Valtellina si fanno mangiare solo con la vista delle immagini. Ho già l’acquolina in bocca.
Mamma mia, che golosità! L’articolo è molto interessante, ma le foto sono assolutamente invitanti… da far venire l’acquolina in bocca!
Cara Francesca, tu mi prendi per la gola! Avendo vissuto nella Bergamasca, ricordo bene alcune prelibatezza, coma la polenta taragna e i pizzoccheri, entrambi tra i miei piatti preferiti. E poi il bitto e tutti quei formaggi che adoro! Da svenire dalla fame.
I miei genitori vanno in Valtellina almeno due volte l’anno e ogni volta, al ritorno mettono nel baule della macchina ogni sorta di ben di Dio che poi portano a casa: di solito bitto, casera, pizzoccheri sotto vuoto, tandem e braulio. E poi per qualche giorno a casa loro si mangia valtellinese, e io apprezzo molto! Non ho mai provato però gli sciatt e a questo punto mi sa che dovrei andare anche io in Valtellina per assaggiarli!
Il bitto è uno dei miei formaggi preferiti, se poi diventa il condimento dei pizzoccheri allora è una festa! E poi il braulio, l’unico amaro che riesco a bere: ha un profumo incredibile di montagna
Amo gustare i piatti tipici durante i miei viaggi. I pizzoccheri sono tra i miei piatti preferiti della Valtellina.
Io amo i piatti valtellinesi, sono una coccola e mi riportano alla mente tutte le gite in montagna fatte con i miei genitori sia da piccola che ora ?
Una cucina decisamente sottovalutata!
Che tortura sentir parlare di pizzoccheri e polenta taragna da Milano! Posso solo immaginare il loro profumo e mi hai fatto venire una super voglia di fare un giretto in montagna!
Come resistere a tante bontà? Io adoro i piatti di montagna e vado matta per i pizzoccheri.
Cucina davvero golosa! Non ho mai provato alcuni piatti o salumi/formaggi ma essendo veneta posso immaginare quanto buoni siano!
La cucina valtellinese è molto ricca di sapori, io quando c’è occasione la degusto volentieri, soprattutto sciatt e pizzoccheri
La parte fondamentale di un viaggio credo sia proprio la gastronomia locale. Assaggiare i piatti tipici è necessario per riuscire ad integrarsi perfettamente in una comunità. In Valtellina abbiamo avuto modo di fare un vero e proprio tour dedicato al gusto. Tra ristoranti, hotel, malghe e rifugi ci siamo deliziati con questi cibi. Una medaglia va soprattutto ai formaggi. Mai assaggiato prodotti caseari di gran livello come quelli prodotti in Valtellina.
Io li adoro tutti i piatti della Valtellina ma se dovessi scegliere credo che la prima scelta ricadrebbe sulla polenta Taragna e poi sui Pizzoccheri.
Questo articolo è un attacco alla dieta!
L’unica cosa che non proverei? I liquori, perché non mi piacciono. Per il resto, mangerei tutto?
Ricordo le scorpacciate di pizzoccheri che feci durante una vacanza a Livigno! 😍 Durante il giorno bellissime escursioni e la sera ricaricavamo le energie grazie alla buonissima cucina locale!
Che bella e golosa carrellata di piatti tipici della Valtellina che hai presentato in questo articolo. E’ stato piacevole scoprirne di nuovi come per esempio i chisciöi ed il taroz. La varietà delle preparazioni della cucina Valtellinese sembra essere fatta apposta per soddisfare, come dici anche tu, ogni tipo di palato, dal più semplice al più esigente. Io uso spesso il grano saraceno perchè, essendo celiaca, è senza glutine e devo dire che il suo sapore mi piace molto. Ho già provato a preparare i pizzoccheri in casa ma non sono ancora soddisfatta della resa, per fortuna però una colata di Bitto o Casera e la verza aggiustano tutto.
Io adoro i pizzoccheri, li faccio spesso anche a casa! Della Valtellina amo anche la bresaola e i formaggi, ogni volta un tagliere di antipasto non me lo faccio mai mancare!
Mamma mia, che voglia di abbandonare l’afosa pianura padana per tornare ad assaggiare la cucina Valtellinese, che abbiamo avuto l’occasione di assaporare in passato e di cui siamo diventati dipendenti. Ovviamente abbiamo provato anche a replicare i piatti a casa, ma non è la stessa cosa. Soprattutto potendoli guastare in un ristorante all’aperto con una magnifico panorama.