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Chernobyl, foto di Wendelin Jacober

Turismo nero: tipologia e destinazioni

16 commenti

Il turismo nero, chiamato anche turismo oscuro e dark tourism in inglese, è un tipo di turismo associato ai luoghi del dolore: destinazioni famose per omicidi, tragedie o gravi incidenti. In Italia il termine viene spesso utilizzato per definire i turisti sui luoghi di cronaca nera di Cogne o della Costa Concordia, tuttavia il turismo nero è una tipologia turistica ben precisa. Il turismo oscuro spazia infatti dai luoghi commemorativi all’edutainment su eventi storici macabri.

Cos’è il turismo nero

L’attrazione verso i luoghi di morte ha origini molto antiche e puoi trovarne esempi dagli spettacoli dei gladiatori al Colosseo alle esecuzioni pubbliche nel Medioevo. Il fenomeno era così diffuso che lo stesso turismo nero è nato insieme ai viaggi organizzati. Tra le proposte dell’Ottocento di Thomas Cook, primo tour operator al mondo, c’erano infatti anche dei popolarissimi tour della Cornovaglia con tanto di esecuzioni pubbliche.

La prima analisi scientifica del turismo oscuro è di Chris Rojek, professore dell’Università di Londra che nel 1993 ha suddiviso le destinazioni macabre in luoghi nostalgici e black spot. I luoghi nostalgici comprendono i cimiteri storici, luoghi legati alla storia cittadina, mente nei black spot sono avvenute tragedie o fatti di cronaca nera che attraggono i curiosi in maniera morbosa. Il termine dark tourism invece è nato nel 1996, con il libro Dark Tourism dei ricercatori dell’Università di Glasgow John Lennon e Malcolm Foley.

I tipi di turismo nero

Il turismo oscuro include luoghi in cui sono avvenute delle catastrofi naturali o industriali e luoghi di prigionia e persecuzione. Philip Stone, direttore dell’Institute for Dark Tourism Research dell’Università di Lancashire, ha suddiviso queste destinazioni in sette tipologie differenti di turismo nero, dai fatti storici macabri trasformati in intrattenimento a tragedie recenti che guardiamo ancora con rispetto e timore.

1) Attrazioni macabre e divertenti

L’esempio classico di questa categoria di turismo nero è il London Dungeon, museo della storia inglese più macabra che offre esperienze interattive con attori, scenografie ed effetti speciali. In questa attrazione i visitatori possono incontrare Enrico VIII, Jack lo Squartatore o Sweeney Todd, entrare in camere di tortura e vedere case devastate dalla peste.

Le esperienze che sfruttano l’attrazione per il macabro per educare attraverso il divertimento sono molto amate dai turisti. In Colombia Medellin è diventata il centro del turismo nero sulle orme del boss della droga Pablo Escobar. Tornando in Europa, sempre a Londra puoi partecipare all’amatissimo tour di Jack lo Squartatore, mentre in Italia questo filone segue la popolarità dell’iconico tour Torino Magica sui misteri e leggende locali.

2) Mostre su tragedie

Le mostre nere sono una buona opportunità per i turisti per scoprire gli eventi tragici della loro destinazione in modo rispettoso. Un esempio è la mostra ‘September 11: Bearing Witness to History’ dello Smithsonian Museum of American History che esponeva cinquanta oggetti ritrovati a Ground Zero.

Altri tipi di mostre oscure sono quelle che riguardano l’Olocausto, il regime dei Khmer Rossi in Cambogia o la guerra del Vietnam. Mentre raccontano fatti tragici queste esibizioni incoraggiano il visitatore a riflettere e a commemorare l’evento stesso.

Tuttavia alcuni ricercatori considerano parte di questo filone, per via del loro aspetto macabro, anche le contestate esibizioni itineranti ‘Body Worlds’ di Gunthen von Hagens e il suo seguito ‘The Body Exhibition‘ che utilizzano veri corpi umani per spiegare l’anatomia umana.

3) Luoghi di prigionia

Oggi molti luoghi di prigionia noti per la loro inumanità sono stati convertiti in musei storici o sui sistemi correzionali. In questa categoria di turismo nero puoi trovare il Castello d’If, la prigione di Alcatraz, e Robben Island, l’isola in cui fu imprigionato Nelson Mandela. In genere questi musei sono molto toccanti perché fanno riflettere i visitatori sul dissenso ideologico e sulla validità del carcere.

4) Cimiteri

Tra le destinazioni turistiche più insolite ci sono i cimiteri e questo tipo di turismo nero è decisamente diffuso. La travel blogger Claudia Vannucci si è specializzata in questo filone e ha pubblicato un libro sul tema: Cemetery Safari: I morti non sono mai stati così divertenti.

In Italia sono abbastanza famosi il Cimitero Acattolico di Roma e il Cimitero degli Inglesi di Firenze. A Parigi invece puoi partecipare a una visita guidata al Cimitero Père-Lachaise per vedere le tombe di musicisti e scrittori famosi come Jim Morrison, Édith Piaf e Oscar Wilde. Il sito web dell’Hollywood Cemetery di Los Angeles invece offre direttamente una mappa interattiva e l’elenco dei tour a disposizione, per scoprire dove sono sepolte le star del cinema.

Nel mondo puoi trovare anche luoghi di eterno riposo nati già con una vocazione turistica, come il Mausoleo di Lenin a Mosca o il Mausoleo di Ho Chi Minh a Hanoi.

5) Santuari oscuri

Nella categoria dei santuari oscuri puoi trovare luoghi commemorativi antichi e moderni. A Palermo, le Catacombe dei Cappuccini conservano dal 1599 oltre ottomila scheletri mummificati di religiosi, militari, accademici, bambini e donne nubili. Lo scopo è far riflettere sulla caducità della vita. In Italia, dove è molto diffusa la religione cattolica, puoi trovare una vasta scelta di luoghi macabri del genere come il Santuario di San Bernardino alle Ossa di Milano.

I santuari “moderni” invece non sono chiese vere e santuari veri e propri, si tratta più luoghi commemorativi. Un esempio conosciuto ovunque è Ground Zero di New York, un luogo di raccoglimento creato in ricordo della tragedia dell’11 settembre. A Hiroshima in Giappone il Memoriale della Pace commemora invece le vittime del disastro atomico.

6) Siti storici di guerra

In questa categoria del turismo nero vengono compresi tutti quei luoghi sede di battaglie. Waterloo e i luoghi più importanti della Prima e Seconda Guerra Mondiale rientrano in questa definizione. Generalmente i siti storici di guerra diventano mete turistiche dopo un ragionevole periodo di tempo dalla cessazione del conflitto. In Europa sono molto popolari le spiagge del D-Day in Francia, mentre in Vietnam puoi visitare i tunnel di Cu Chi e scoprire le strategie di guerriglia usate dai Vietcong.

7) Luoghi di genocidio

In Europa i campi di sterminio più noti sono Auschwitz e Dachau, tuttavia puoi tristemente trovare posti simili in altre parti del mondo: killing field e luoghi di genocidio sono purtroppo diffusi in Kazakistan, Cambogia, Rwanda, e altri posti ancora. Queste destinazioni raccontano la sofferenza e l’atrocità umana per commemorare e i morti e tenerne viva la memoria nelle generazioni successive.

*) Disastri moderni

Nella lista dei luoghi del turismo nero stilata da Philip Stone per l’Institute for Dark Tourism Research, mancano i siti dei disastri, destinazioni che ultimamente stanno diventando molto popolari. Per fare un esempio concreto, dopo l’uscita della mini serie su Chernobyl il turismo a Pripyat è aumentato in modo significativo.

Perché il turismo nero ha tanto successo

Il turismo nero ha successo perché mette i visitatori di fronte al loro essere mortale: i turisti che visitano luoghi tragici vogliono venire scossi da un incontro reale o simbolico con la morte. Questo processo mentale si chiama thanaptosis e porta porta l’uomo al pensiero della propria morte attraverso quella degli altri.

Ci sono poi motivazioni storiche e culturali, come per le visite ai siti bellici, ai campi di sterminio o ai siti commemorativi. Conoscere e tramandare la storia, anche quella più difficile, è fondamentale per non compiere gli stessi errori.

Infine ci sono anche turisti oscuri che si recano sui luoghi di una tragedia per scattare fotografie da pubblicare online, comportamento sicuramente non giustificabile dal punto di vista etico.

L’etica del turismo nero

Le attrazioni macabre come i tour misteriosi o le mostre storiche sulla guerra sono generalmente apprezzate. Tuttavia molti viaggiatori considerano poco etico prendere parte a esperienze di turismo nero come visite ai luoghi di disastri recenti.

Le foto di famiglia davanti al relitto della Costa Concordia o degli influencer a Chernobyl hanno creato indignazione praticamente ovunque. Probabilmente sei d’accordo anche tu nel non considerare accettabili questi comportamenti.

Se stai pensando a visitare una destinazione di turismo nero, ricordati che per le persone del posto è ancora un luogo di dolore vivo nella loro memoria. Non fotografare le persone nei momenti di dolore, mantieni un comportamento serio senza ridere o fare osservazioni inappropriate, vestiti in modo rispettoso.

Scrivici nei commenti la tua opinione in merito al turismo oscuro. Hai già partecipato a visite guidate di questo genere o scelto destinazioni di viaggio legate alla morte? Il confine tra curiosità e morbosità è molto sottile nel caso del turismo nero.

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16 commenti

Claudia 22/01/2021 - 09:27

Non pensavo che visitare luoghi di guerra e campi di sterminio fosse considerato turismo nero, ma più storico-culturale. E’ fondamentale secondo me conoscere il nostro passato

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Mariarita 23/01/2021 - 15:27

Oddio, non sapevo che tra i primi tour organizzati di Thomas Cook ce ne fossero alcuni che prevedevano assistere a delle esecuzioni! Interessante analizzare certi aspetti del turismo, ma io proprio non riuscirei. Certo condivido il fatto che, se proprio non si può fare a meno di assecondare questo lato un po’ macabro, per lo meno bisognerebbe avere rispetto delle persone che ancora vivono in quei luoghi, Cernobyl primo tra tutti.

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Eliana 24/01/2021 - 16:34

Diciamo che quando si visitano certi luoghi ci vuole rispetto, sempre: ricordo i selfie davanti al relitto della Concordia o la ricerca di Pokemon ad Auschwitz… Insomma, certe cose non si possono sentire. Dovremmo visitare certi luoghi comunque per renderci conto degli orrori passati e per evitare di commettere gli stessi errori: più che di turismo nero secondo me si tratta di luoghi della memoria.

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Silvia The Food Traveler 26/01/2021 - 18:51

Ho visitato posti di questo genere, sia partecipando a un tour di Jack The Ripper sia visitando dei cimiteri. Poi di recente ho visitato Auschwitz e secondo me un’esperienza di questo tipo andrebbe fatta per provare a capire.
Ho invece qualche dubbio su altri tipi di dark tourism che in certi casi servono solo a soddisfare una curiosità morbosa, come per esempio la foresta dei suicidi in Giappone (e mi farebbe anche non poca paura).

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Alessia 05/02/2021 - 10:35

Non ho mai partecipato a una visita guidata nei luoghi del Dark tourism. Ho letto recentemente che Avetrana, il paese dove qualche anno fa venne uccisa una ragazzina, Sarah, è diventato uno di questi… Un continuo pellegrinaggio davanti la casa della vittima, da brivido… Il confine tra curioso e macabro è molto sottile in questi casi… A me generalmente cose del genere mettono molto a disagio e quindi tendo a evitarle… Però farei il tour della Torino magica o quello dedicato a Jack the Ripper… In quel caso, secondo me, è un interesse più socio cultural storico.

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Serena - Sognando Viaggi 05/02/2021 - 11:02

Non capirò mai il dark tourism che riguarda luoghi come Cogne, Chernobyl e simili, li trovo di cattivo gusto e atti soltanto a soddisfare curiosità macabre e morbose. Diverso invece il turismo che riguarda i luoghi della memoria, come Auschwitz, se effettuato con rispetto (no ai selfie, è il luogo di una tragedia senza precedenti) e come monito a non dimenticare.
I tour che in qualche modo sono collegati a leggende e folklore, invece, mi incuriosiscono e penso possano essere interessanti.

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Lucia 05/02/2021 - 16:28

Pensa che io non sapevo nemmeno esistesse il turismo nero, forse perché non mi interessa proprio argomento! Non visiterei mai luoghi simili … mi piace scegliere sempre mete in cui posso vedere arte, rilassarmi e conservarne un buon ricordo. In questi posti non credo che sarebbe così!

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Ilenia 19/02/2021 - 15:52

Il turismo macabro mi incuriosisce molto; un tour potrebbe essere un modo diverso per conoscere le città. In passato ho visitato una delle mostre con corpi umani esposti in diverse posizioni e l’ho trovata interessante per comprendere come siamo fatti. I luoghi delle tragedie ritengo siano interessanti dal punto di vista culturale; trovo di cattivo gusto selfie e simili in questi posti

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Stefania 12/03/2021 - 10:10

Ho visto una serie di documentari sul dark tourism e personalmente in alcuni luoghi non andrei. Anche visitare i campi di sterminio è un’esperienza dura ma penso sia importante da fare.

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Annalisa Trevaligie-Travelblog 12/03/2021 - 11:10

Io non trovo eticamente corrette queste tipologie di viaggio. Non ho mai preso in considerazione campi di stermini, luoghi di stragi o case in cui Si sono consumati atroci delitti. Un viaggiatore che Si rispetti non dovrebbe nemmeno considerare mete simili. Il rispetto per il dolore altrui, che in posti simili ancora è vivo, è la più grande forma di intelligenza.

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Claudia 13/03/2021 - 18:53

Io lo trovo molto interessante ed anche educativo. Ovviamente, come qualsiasi tipo di esperienza, va fatto con consapevolezza, etica e coscienza culturale. A Roma, ad esempio, ci sono le Fosse Ardeatine, luogo ad ingresso gratuito, dove è avvenuto l’eccidio di oltre 300 civili e militari italiani ad opera dei nazisti. Anche alcuni cimiteri sono interessanti: il Verano, il cimitero del Commonwealth o il Cimitero acattolico, tutti cimiteri monumentali.

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Chiara 26/03/2021 - 16:19

Io trovo che spesso sia necessario fare un distinguo perché non tutto il turismo nero è uguale (o almeno secondo la mia opinione). Personalmente sono molti i luoghi dark che ho potuto e voluto visitare per omaggiare persone che sono morte, nazioni che si sono perse nel tempo o semplicemente storie da ricordare.

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Margherita 05/04/2021 - 21:49

Ho visitato alcuni luoghi di memoria e dolore, tuttavia non considerandomi una “fan del turismo nero”. Sono d’accordo nel considerare la valenza educativa di queste visite e, di solito, non mi viene per niente naturale prendere il cellulare per scattare un selfie sorridente. Spero che, chi visita questi posti, tenga sempre a mente il loro significato e ne rispetti il valore!

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Lucy 03/05/2021 - 10:49

Con l’accenno a Body Worlds hai vinto 🙂 (vorrei vederla, ma ancora non sono riuscita). Mi considero piuttosto fan di questo genere di visite, proprio per la catarsi che danno, per quel senso di rassicurazione sulla propria condizione presente che se ne ottiene. Anche se, a maggior ragione per aver vissuto una di ‘ste robe sulla mia pelle e aver visto con i miei occhi gente venuta lì per fotografare i fori delle pallottole nei muri quando ancora lì accanto la gente piangeva, sono mooolto conscia dell’atteggiamento che occorre necessariamente assumere davanti a cose del genere. Soprattutto nei luoghi aperti, dove non è che si paga un biglietto per entrare e quindi ci si trova mescolati a persone di qualunque tipo, di cui non si conosce l’esperienza. Tipo quando vedo il memoriale degli ebrei a Berlino con la gente che si siede sopra i blocchi o si scatta i selfie mi sale l’odio.

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Paola Bertoni 03/05/2021 - 12:27

Il dilemma è che un lato è giusto lasciare a tutti l’opportunità di visitare i luoghi di turismo nero per capire, dall’altro però ci vorrebbe un minimo di rispetto. Il tuo commento mi ha fatto venire in mente il progetto Yolocaust (non so se lo ricordi: riprendeva i selfie davanti al memoriale della Shoah e li fotoshoppava sulle fosse comuni). Alla fine il sito ha chiuso dopo aver raggiunto tutte e 12 le persone ritratte e il più “famoso” si è scusato pubblicamente ringraziando l’artista di averlo spinto alla riflessione. Forse bisognerebbe fare più progetti tipo Yolocaust nei luoghi di turismo nero.
PS: Altro che Body Worlds, io sono ancora traumatizzata dal Museo di Anatomia di Torino con i feti ottocenteschi in formaldeide!

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Lucy 04/06/2021 - 11:23

Quello sarà in cima alla mia lista per quando verrò a Torino, le cose ottocentesche da quel punto di vista sono fantastiche 😀
E no, non conoscevo Yolocaust ma ti ringrazio per avermene parlato, sicuramente un progetto molto interessante e da riproporre nel formato!

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