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Ragazza con capelli rossi al computer, foto ThisIsEngineering

5 consigli sull’uso delle parole straniere per migliorare la leggibilità del tuo blog

26 commenti

Ogni tanto nel dibattito politico ritornano stupide polemiche sull’utilizzo della nostra lingua madre, tuttavia utilizzare l’italiano e non parole straniere talvolta può essere un’utile strategia per fare in modo che i lettori tornino sul tuo blog. Se un lettore non capisce cosa scrivi perché utilizzi troppe parole straniere difficilmente tornerà sul tuo sito web quindi la scelta della lingua e delle parole è uno modo per riuscire a coinvolgere chi ti segue e comunicare davvero con loro.

Perché fare attenzione alle parole straniere usate negli articoli del blog

Chi conosce più lingue è sicuramente avvantaggiato nei viaggi, tuttavia va considerato che non tutti parlano perfettamente inglese, francese, spagnolo o altre lingue. Utilizzare parole straniere negli articoli del blog potrebbe confondere una buona fetta di lettori.

Probabilmente non è così importante se il tuo pubblico è giovane e parla inglese, ma limitare l’uso delle parole straniere può rendere molto più leggibile il tuo articolo a quei lettori meno abituati a viaggiare e poco pratici di internet, termini inglesi e prenotazioni online. Se scrivi di turismo di prossimità tienine conto.

1. Prima di usare termini stranieri verifica se i tuoi lettori li conoscono

Anche chi ha studiato inglese a scuola potrebbe non avere dimestichezza con alcuni termini tecnici. Per esempio il termine stop over, utilizzato per indicare gli scali aerei, potrebbe non risultare immediatamente chiaro a chi non è abituato a volare regolarmente. Sostituire “dopo uno stop over a Dubai siamo andati alle Maldive” con “dopo uno scalo a Dubai siamo andati alle Maldive” migliora sicuramente la comprensibilità dell’articolo.

2. Usa i corrispondenti termini italiani

Quando esiste un termine italiano utilizza quello, non c’è bisogno di usare per forza parole straniere. Purtroppo nel settore moda e bellezza quasi tutte le riviste cartacee più famose utilizzano i termini inglesi al posto di quelli italiani. Il problema è che ogni volta che leggo sneakers penso agli snickers e finisco per immaginarmi la modella che corre con delle merendine ai piedi, pur avendo vissuto in Inghilterra perché trovo la parola fuori contesto.

Le parole "sneakers" e "snickers" hanno un suono simile, ma un significato diverso
Le parole “sneakers” e “snickers” hanno un suono simile, ma un significato diverso

3. Usa parole straniere quando sei sicura di conoscerle

Pur non essendo necessario padroneggiare alla perfezione tutte le sfumature di una lingua straniera per riuscire a parlarla e a scriverla, bisognerebbe comunque conoscerla un minimo prima di cercare di passare per esperti. Gli errori possono capitare a tutti, ma senza le basi il risultato può essere disastroso.

Ancora ricordo a distanza di anni un ex collega che aveva il vizio di infarcire le email di briefing e day by day. Purtroppo aveva perso ogni credibilità quando nella stessa settimana aveva scritto su Facebook un terribile “see the TV” e rinominato una cartella condivisa “correzzioni”.

4. Presta attenzione al contesto

In inglese, e probabilmente anche in altre lingue straniere, i significati delle parole possono cambiare a seconda del contesto. Per esempio il termine spread che nel mondo finanziario indica il divario tra le quotazioni dei titoli o tra i tassi di interesse, in inglese si può tranquillamente usare per indicare le creme spalmabili come la Nutella.

Pur essendo abbastanza difficile confondere il significato di spread perché in Italia non viene mai usato nel senso di crema spalmabile, in inglese ci sono moltissime parole uguali con significati diversi molto più sfumati. Usare la corrispettiva parola italiana in un blog in italiano facilita sicuramente la comprensione del testo.

I due principali significati della parola "spread" in inglese
I due principali significati della parola “spread” in inglese

5. Usa virgolettato o corsivo per parole intraducibili

L’ultimo consiglio, quando non si può evitare di utilizzare un termine straniero è quello di evidenziarlo in corsivo o “virgolettato”, così da dare un’indicazione visiva al lettore della parola e renderla più chiara. Utilizzare corsivi o virgolettati può essere considerato parte dello stile del blog, ma è anche un modo per rendere più leggibili gli articoli evidenziando tali termini.

La lingua sicuramente cambia ed evolve, l’italiano ha importato tantissimi termini dall’inglese, ma non tutti sono ancora entrati nel parlare comune. Pur trovando assurde certe proposte politiche che vorrebbero italianizzare tutto, un po’ come avviene con il francese che invece di importare le parole internazionali le traduce (souris e ordinateur sono solo due esempi), bisogna sempre considerare chi ci legge.

Se da un lato mouse e computer sono chiaramente termini correnti che non hanno un corrispettivo in italiano, fare a meno di location, stop over, booking o accomodation non può che migliorare la leggibilità dei tuoi articoli, sei d’accordo? Condividi con la community Travel Blogger Italiane la tua opinione nei commenti. Nessuna opinione è giusta o sbagliata, ma può arricchire chi sta facendo questa riflessione sulla leggibilità dei propri testi.

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26 commenti

Eliana 28/05/2023 - 07:44

Una delle regole che tendo a seguire spessissimo è il non usare parole straniere a meno che non sia totalmente necessario. La nostra lingua è così ricca e armoniosa che è un vero peccato modificare la terminologia italiana con termini inglesi a volte anche difficili da comprendere!

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Paola Bertoni 29/05/2023 - 15:30

A me che parlo inglese abbastanza bene fa irritare soprattutto l’uso delle parole inglesi usate a sproposito o quando esiste una traduzione chiara in italiano! Poi il discorso dell’uso dell’italiano non è da puristi del linguaggio quando soprattutto per riuscire a comunicare in modo efficace, cosa che ho imparato quando mi sono occupata di servizio clienti in ambito bancario dove si fa un uso talvolta eccessivo dell’inglese 😉

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Bru 10/06/2023 - 09:09

Concordo con tutto quello che hai scritto, come sempre sono ottimi consigli per avere un blog ordinato e funzionale. Cerco di usare poche parole straniere e quando scrivo con termini indonesiani metto sempre la traduzione in italiano

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Paola Bertoni 23/06/2023 - 16:04

Grazie! Il punto secondo me è scrivere per i nostri lettori, tenendo in mente questo si possono tranquillamente introdurre parole in lingua originale per dare un contesto più approfondito come fai tu

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Marina 12/06/2023 - 10:09

Anche io nell’usare termini stranieri metto sempre le virgolette o il corsivo, riguardo ai nomi dei luoghi un pò li traduco e un pò lascio quelli originali. Trovo davvero ridicolo infarcire gli articoli di termini in inglese, come ormai è costume, quando si può usare tranquillamente il corrispettivo italiano.

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Tamara 15/06/2023 - 13:06

Consigli super utili ed interessanti! Ne farò tesoro e cercherò di applicarli alla leggera, grazie mille davvero.

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Annalisa Trevaligie-Travelblog 23/06/2023 - 20:21

nel momento in cui ho reato il blog mi sono promessa di parlare solo italiano e di scrivere articoli facilmente usufruibili da più categorie di persone, fatti quindi di parole di semplice comprensione. Non ho quindi mai usato parole straniere, se non strettamente necessarie, nei periodi dei testi . Forse anche queste piccole accortezze hanno fatto Si che il mio pubblico diventasse sin da subito quasi totalmente “nazionale”, che è quello a cui miravo.

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Paola Bertoni 24/06/2023 - 11:13

L’analisi del pubblico è molto importante per impostare lo stile di scrittura 🙂

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Silvia The Food Traveler 05/07/2023 - 12:42

A volte le parole inglesi possono sembrare più efficaci, ma se possibile sono d’accordo con l’idea di usare l’italiano quando esiste una parola corrispondente. Quello che proprio non sopporto è soprattutto l’uso delle parole inglesi “trasformate in italiano”, come per esempio nelle frasi del tipo: “Per favore DEBRIEFFAMI”! Mi cadono le orecchie 😂

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Paola Bertoni 15/07/2023 - 08:29

Ahahah quando lavoravo in banca ne sentivo continuamente, forse è per quello che ora sono diventata abbastanza fissata sull’usare le parole giuste 🙂

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Libera 09/07/2023 - 19:37

Sarò banale ma penso che le parole straniere vadano usate con misurazione, senza strafare, soprattutto se non se ne padroneggia l’utilizzo. Insomma, se non sono strettamente necessarie e non appartengono al nostro modo usuale di esprimerci, perché utilizzarle?

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Paola Bertoni 15/07/2023 - 08:32

Eh non lo so! Mi sono decisa a scrivere questo articolo dopo aver letto centinaia di articoli davvero illeggibili. Per fortuna nel nostro settore dei viaggi questo mix di parole straniere è ancora abbastanza moderato, ma nei siti di bellezza e abbigliamento è un incubo!

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Claudia 14/07/2023 - 22:34

Non utilizziamo tantissime parole straniere e anche noi,le indichiamo sempre in corsivo

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Paola Bertoni 15/07/2023 - 08:38

Sicuramente è un buon modo per aumentare la leggibilità del testo. Una volta avevo fatto un corso di comunicazione per lavoro e mi era rimasto impresso che sono i riceventi del nostro messaggio che lo devono capire, non noi. Lì si parlava di carte di credito, ma il concetto è uguale 🙂

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Teresa 30/08/2023 - 11:42

Paola, ma tu mi hai killato con questo articolo! Scherzo, ovviamente, questo è un termine che ho appreso da mio figlio, preparati col tuo quando sarà un po’ più grande! D’accordissimo con te, inglese solo se necessario!

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La Zia Ro 13/09/2023 - 14:14

Questo tema è interesantissimo per me, per varie ragioni. Primo, il mio blog è in doppia lingua italiano/inglese e spesso faccio errori basilari di traduzione per il semplice fatto che il imo cervello tarda a switchare (ecco, appunto il termine inglese lanciato a caso nel testo!!) tra le due lingue. Secondo, vivo all’estero da anni e, francamente, non so piú quali siano i termini inglesi che gli italiani conoscono e quali no. Di recente mi dicevano che in Spagna tanti non conoscerebbero il significato di “babysitter”. Io basita. Ulteriore motivo è che se nella mia cittá natale, Milano, l’inglese si è abbastanza sdoganato e anche modaiolo (mia cognata infila un termine inglese ogni 3 parole), questo non è lo stesso per un paesino sperduto nel Gargano, suppongo. Ma in tutto ciò, hai corretto le “correzzioni” del tuo collega? 😀

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Valentina 28/09/2023 - 08:45

Effettivamente a volte diamo per scontato che tutti utilizzino e comprendano lo stesso linguaggio e bisogna fare molta attenzione a dei termini che per chi scrive sono familiari ma che non tutti potrebbero capire. Ci starò più attenta!

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Lucia 29/09/2023 - 07:29

Ho letto con interesse questo articolo. Anch’io quando scrivo le parole straniere uso il grassetto o il virgolettato. Per quanto riguarda i nomi dei luoghi a volte li traduco mentre altre volte li lascio con il loro nome originale. Comunque ritengo sia importante conoscere le regole di scrittura anche sul web per renderlo più fruibile al lettore.

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La Kry 13/12/2023 - 16:16

Sono in linea generale d’accordo con l’articolo (sì, il problema delle snickers ai piedi mi affligge sempre!) ma credo anche che alcune parole staniere che sono tipiche di un determinato contesto (e che non sono traduzioni letterali) vadano usate se si pensa che il proprio pubblico di riferimento le possa comprendere… dopotutto sono alla terza “RUN” di Baldur’s Gate e sono davvero in “HYPE” per l’uscita di GTAVI anche se forse sarà un po’ “CRINGE”!😂🤣

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Gypsy 11/01/2024 - 10:01

Sono super d’accordo con te! A volte con la volontà forse di voler risultare “fashion” a tutti i costi si rischia di non essere comprensibili. Io sono dell’ idea se ormai è nel gergo comune lo uso, oppure lo uso ma con traduzione!

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Daniela 19/01/2024 - 11:12

Questo è proprio l’articolo che stavo cercando! Sempre più spesso mi interrogo sulla modalità di utilizzo di termini stranieri e devo dire che adesso ho le idee molto più chiare in merito. Grazie 🙂

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Claudia 26/01/2024 - 17:45

Anche io cerco sempre di trovare il corrispettivo in italiano proprio perché i miei lettori possono non conoscere la parola straniera, se però uso la parola straniera uso il corsivo e tra parentesi metto la traduzione in italiano.

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ClaudiaR 26/01/2024 - 17:47

Anche io cerco sempre di trovare il corrispettivo in italiano proprio perché i miei lettori possono non conoscere la parola straniera, se però uso la parola straniera uso il corsivo e tra parentesi metto la traduzione in italiano.

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Paola Bertoni 28/01/2024 - 12:05

Così sei inclusiva, bravissima!

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Michela 15/03/2024 - 21:14

Confermo quanto riportato dall’articolo. Non ostiniamoci a usare parole inglesi o di altre lingue nei nostri blog. Possiamo usare frasi fatte come citazioni ma è importante che il nostro lettore sappia di che.cosa parliamo. E poi se vogliamo scrivere in inglese. Basta ritrarre il blog in un’altra lingua!

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Francesca 14/04/2024 - 21:38

Interessante il tuo articolo. Nel mio blog scrivo esclusivamente in italiano e mi sono sempre posta il problema di quali parole straniere lasciare nella lingua madre o tradurre. Sono d’accordo con quanto evidenzia il punto 3, prima di utilizzare una parola straniera la controllo tantissime volte per essere sicura di utilzzarla nella giusta maniera e nel giusto contesto.

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