Vendere o acquistare articoli sponsorizzati è una pratica comune nel blogging professionale, ma raramente spiegata in modo trasparente. In questa guida entri in un ambito delicato del lavoro di travel blogger, spesso citato ma poco compreso. Scopri come funziona davvero la compravendita di post, in quali casi può essere utile e quando invece può diventare un problema per la reputazione del tuo sito. Approcciarti in modo consapevole alla link building significa fare scelte strategiche che tutelano il tuo progetto di blogging nel lungo periodo.
Indice dei contenuti
Come funziona la compravendita di post e link per i blogger
Comprare o vendere post significa ottenere visibilità in cambio di valore economico o editoriale. In termini pratici, un blog con traffico e autorevolezza può offrire spazio in cambio di un compenso, mentre chi acquista cerca backlink e presenza online. Questa dinamica viene utilizzata come strumento di link building, a patto che resti coerente con i contenuti del sito. Un link inserito senza criterio o fuori contesto può risultare non solo inutile, ma anche dannoso.
Un post sponsorizzato dovrebbe offrire contenuto utile tanto quanto qualsiasi altro articolo del blog. Non si tratta solo di inserire un link, ma di costruire un testo che abbia valore informativo per il lettore. Il rischio di pubblicare articoli puramente promozionali è quello di perdere credibilità. Ogni collaborazione dovrebbe essere vagliata con l’idea che il contenuto rimarrà online e rappresenterà il tuo stile editoriale.
La coerenza tematica è la vera chiave per fare link building in modo efficace. Un travel blog che ospita link su argomenti non pertinenti rischia di confondere Google e i lettori. Un collegamento reale tra i temi trattati aumenta la qualità del sito e comunica affidabilità. La selezione degli articoli da accettare incide direttamente sulla reputazione del progetto.

Quando conviene vendere o acquistare link e articoli sponsorizzati
La monetizzazione tramite articoli sponsorizzati funziona solo quando il blog ha già raggiunto una certa autorevolezza. Prima di pensare a vendere spazio, occorre considerare parametri come traffico, presenza online e metriche SEO. Valori come DA o ZA diventano indicatori di interesse per le agenzie o per altri editori digitali.
In genere sono le stesse agenzie di marketing che contattano i blogger quando i loro siti diventano interessanti per fare link building. Esistono anche piattaforme e gruppi dedicati dove vengono proposti scambi editoriali, guest post e contenuti a pagamento. Se hai un buon traffico e non ti ha ancora contattato nessuno, iscriverti in autonomia può essere un buon modo per iniziare.
Per avere una stima del “valore” del tuo blog, puoi verificare il valore del tuo blog attraverso le classifiche di SEOzoom o MOZ. La ZA indica la Zoom Authority calcolata da SEOZoom ed è usata principalmente in Italia, mentre per DA si intende la Domain Authority calcolata da MOZ e utilizzata per i siti internazionali. I valori di ZA e DA sono differenti tra loro perché entrambe le aziende interpretano l’algoritmo di Google dando un peso diverso ai vari fattori che lo compongono.
Un tempo i blogger iniziavano a ricevere proposte retribuite quando la ZA raggiungeva un valore superiore a 30 e la DA superiore a 20. Tuttavia negli ultimi anni le importanti variazioni dell’algoritmo di Google hanno fatto si che questi valori risultassero spesso sfalsati, per cui molte piattaforme di compravendita di post chiedono l’accesso a Analytics.
Dove vendere e comprare link e guest post su Facebook
I blogger possono avvicinarsi alla compravendita di link e guest post attraverso gruppi Facebook specializzati, che rappresentano spesso il primo punto di contatto con questo settore. All’interno di queste community circolano offerte di collaborazione tra editori, agenzie e freelance SEO, con annunci che riguardano pubblicazione di articoli, inserimento link e scambio di visibilità.
Ne esistono molti, ma personalmente non li utilizzo più ormai da moltissimo tempo. Sono utili per comprendere i termini tecnici di questo lavoro, ma i prezzi sono decisamente al ribasso e rischi di ospitare contenuti di bassa qualità per pochi euro. Se vuoi comunque esplorarli, questi sono i gruppi Facebook di link building più noti per il mercato italiano:
All’interno degli annunci ricorre spesso il termine slot, utilizzato per indicare lo spazio disponibile su un sito per ospitare un articolo o un link sponsorizzato. Quando un editore parla di slot, si riferisce quindi alla possibilità di inserire contenuti esterni all’interno del proprio blog, in pagine già indicizzate o in articoli nuovi.
Per ridurre i rischi di penalizzazione è consigliabile verificare l’indirizzo IP del server del sito che ospita il link. Chi opera nella link building professionale può gestire reti di siti sullo stesso hosting e questo schema, se abusato, può essere interpretato come artificiale dai motori di ricerca.

Piattaforme per vendere articoli sponsorizzati e acquistare link
Oltre ai gruppi social, puoi orientarti verso piattaforme dedicate alla compravendita di articoli sponsorizzati e link, pensate per mettere in contatto blogger, aziende e professionisti SEO in modo più strutturato. Questi servizi funzionano come veri e propri marketplace, dove i publisher creano un profilo con le caratteristiche del proprio sito e chi cerca visibilità può selezionare i blog in base a categoria, metriche SEO e pubblico.
Su queste piattaforme ogni sito viene in genere valutato in base a autorità del dominio, traffico, tematica e qualità editoriale. Questo sistema permette una maggiore trasparenza rispetto ai gruppi social, poiché le metriche vengono controllate internamente e gli scambi avvengono tramite sistemi di pagamento tracciabili. Per chi scrive contenuti, significa avere un quadro più chiaro del proprio valore economico online.
Le piattaforme di vendita articoli sponsorizzati e link sono uno dei modi preferiti con cui guadagnare dal blog. Dalle stesse piattaforme puoi anche comprare articoli e link che puntano al tuo blog per migliorare il tuo posizionamento online. Di seguito ti riporto le piattaforme di compravendita link e post con cui mi trovo meglio, con proposte e pagamenti regolari:
Ne esistono anche altri, ma a mio parare non ha senso iscriversi se non ti propongono contenuti da pubblicare. L’utilizzo di questi servizi semplifica anche la gestione degli accordi, perché vengono stabilite regole precise su tempistiche di pubblicazione, permanenza dei link e compensi. In questo modo riduci il rischio di incomprensioni o contenuti rimossi senza preavviso, una delle problematiche più frequenti nella compravendita informale tra privati.
Occorre però mantenere uno sguardo critico e non lasciarsi guidare solo dalle metriche. Selezionare collaborazioni coerenti con la tua nicchia resta essenziale, perché la qualità dei collegamenti è più importante della quantità. Un link su un sito poco pertinente può avere scarso valore dal punto di vista SEO e risultare artificiale agli occhi dei motori di ricerca.
Scegliere una piattaforma di intermediazione non significa rinunciare al controllo editoriale. Pubblicare articoli sponsorizzati in modo consapevole ti consente di integrare la monetizzazione nel progetto senza comprometterne credibilità e coerenza tematica.
Rischi e penalizzazioni legati alla compravendita di link
Vendere link può sembrare una scorciatoia per monetizzare il blog, tuttavia rappresenta un’area delicata per chi non ha competenze SEO consolidate. Google tende a penalizzare i siti che ospitano collegamenti creati esclusivamente per manipolare i risultati di ricerca, soprattutto quando questi non sono coerenti con i contenuti o risultano innaturali. Un’attenzione superficiale può tradursi in una perdita concreta di visibilità organica.
Un elemento critico è la velocità con cui vengono acquisiti i collegamenti. Una crescita innaturale del numero di link verso uno stesso sito può essere individuata dagli algoritmi come comportamento sospetto e ricondotta a uno schema artificiale. Questo accade soprattutto quando più backlink simili compaiono in un arco di tempo ristretto, con testi di ancoraggio ripetitivi o poco contestualizzati.
Altro rischio frequente riguarda la provenienza dei collegamenti. Link inseriti su siti di bassa qualità o non pertinenti possono compromettere l’autorevolezza del tuo dominio anziché rafforzarla. Un sito che pubblica indiscriminatamente contenuti sponsorizzati perde credibilità sia agli occhi degli utenti sia per i motori di ricerca.
Occorre considerare anche la gestione tecnica dei link. Molti inserzionisti richiedono esplicitamente che il contenuto non venga segnalato come sponsorizzato. Tuttavia, l’assenza degli attributi rel=”nofollow” o rel=”sponsored” nei collegamenti a pagamento può essere interpretata come una violazione delle linee guida di Google e delle normative pubblicitarie di molti Paesi. Dichiarare correttamente la natura commerciale di un link non annulla il valore del contenuto, ma tutela il sito da possibili penalizzazioni.

Come costruire una strategia consapevole di link building
Comprare e vendere link richiede una strategia chiara e molta cautela. Integrare collaborazioni sponsorizzate in modo trasparente e selettivo ti permette di monetizzare senza compromettere anni di lavoro editoriale e posizionamento organico. Una strategia efficace nasce dalla conoscenza, non dall’improvvisazione.
Se vuoi passare dalla teoria alla pratica, devi poter vendere articoli sponsorizzati in modo serio e professionale e saper usare i guest post come reale strumento di link building. Puntare solo al guadagno immediato può compromettere anni di lavoro, mentre un approccio consapevole costruisce autorevolezza e valore nel tempo. Relazioni editoriali sane, coerenza tematica e attenzione alle piattaforme utilizzate diventano strumenti fondamentali per crescere senza scorciatoie pericolose.
Se l’argomento ti ha offerto spunti utili, condividi la tua esperienza nei commenti e racconta come gestisci collaborazioni, guest post o monetizzazione tramite articoli sponsorizzati. Il confronto con altri blogger arricchisce sempre e aiuta a costruire una community più informata e consapevole.

20 commenti
Non conoscevo affatto questa possibilità. Per il mio piccolo blog amatoriale sarebbe sicuramente troppo presto, ma col tempo chissà 🙂 Grazie per la tua spiegazione sempre molto chiara e dettagliata sia dei pro che dei contro.
Molto interessante questo articolo, ormai bisogna abituarsi nell’era digitale a considerare “merce di scambio” prodotti intangibili. Nel nostro caso, come blogger, fa comodo avere una panoramica sulle opportunità (ed i rischi) della compravendita di link!
Sottoscrivo ogni parola! Purtroppo però molte agenzie e aziende che vogliono collaborare non vogliono mai che la natura della collaborazione venga segnalata..
Ho trovato questo articolo molto interessante, soprattutto per chi, come me, è alle prime armi. Non conoscendo certi argomenti si rischierebbe di commettere errori e di conseguenza essere penalizzati mandando all’aria tutto il lavoro svolto.
Proprio in questi giorni stavo valutando se acquistare degli spazi su blog con uno ZA molto alto per aumentare la mia link building, e anche di vendere degli spazi sul mio visto che la mia authority è aumentata notevolmente. Ma penso di dover valutare bene prima di decidere.
Un argomento sul quale so pochissimo e infatti le poche volte in cui ho ricevuto una proposta di sponsorizzazione mi sono fatta prendere non poco dall’ansia per paura di sbagliare. Questi consigli mi aiuteranno ad avere le idee più chiare in futuro.
Operazione interessante peccato che al momento dopo aver cambiato tt i link del mio blog ad inizio settembre, per previsioni future, sia a za 1
Mi sa che aspetterò ancora un pochino ma mi informo su costi
come sempre, articolo utilissimo ed illuminante! Non sapevo che esistessero questi gruppi Facebook, proverò subito ad iscrivermi
Non sapevo esistessero gruppi appositi! Stiamo crescendo molto con la ZA del nostro blog, magari tra qualche mese possiamo tentare, grazie per le dritte!
Sempre molto preciso e chiaro il tuo articolo. Personalmente non trovo eticamente corretto questo compro/vendo ma forese sono io un pò demodée, mi piace di più partecipare alle iniziative della nostra community.
Conoscevo questa pratica e questo post è davvero interessante, ha sciolto alcuno dubbi che avevo. L’unico che rimane sempre è: quanto chiedere? Come tradurre in una cifra il valore del sito?
Non sapevo che i blogger potessero addirittura comprare dei link. Sei stata molto chiara a spiegare i vari meccanismi anche se, personalmente, preferisco partecipare alle iniziative delle Travel Blogger Italiane.
Sicuramente può aiutare a fare cassa, ma fino ad ora non l’h mai fatto, lo trovo abbastanza rischioso. Non è poi così semplice trovare qualcosa che dia davvero valore aggiunto e sia pertinente.
Proprio ieri stavo cercando nuove forme di collaborazione e mi era capitata anche la possibilità del Link building; una tecnica che non era proprio chiara e che mi sembrava un modo semplice per guadagnare, invece scopro che dovrei fare giustamente attenzione. Si valuta, ora, anche con uno spirito critico differente, ottimo
Per quanto mi possa interessare, sono ancora un po’ titubante, mi preoccupa il discorso della qualità. Sto cercando di mantenere pulito il mio blog da ads e spazi pubblicitari anche se non mi dispiacerebbe iniziare a monetizzare. Vedremo.
Grazie per aver sciolto certi dubbi! A suo tempo ho avuto collaborazioni per link building di questo tipo, ma alla lunga non hanno fruttato né a me né, credo, al brand per il quale avevo realizzato contenuto specifico con link al suo portale. A prescindere dal successo o meno di quelle operazioni, però avevo imparato molto proprio sull’uso dei link, sull’uso delle parole da usare e sulla visibilità di risulta.
Non ero a conoscenza di gruppi facebook dedicati al link building. Questo articolo mi ha chiarito alcuni punti che mi sono sempre stato oscuri.. davvero utile e interessante. Proverò ad inserirmi nei gruppi per vedere come effettivamente funziona questo scambio.
Grazie per queste spiegazioni, ho un blog piccolissimo (ma carino) e ancora tanto da imparare!!
Post molto interessante, un argomento che volevo approfondire perché spesso ne sento parlare, preferisco però come dici tu utilizzare per il momento i blog post su altri Travel blogger in linea come profilo
Mi si è aperto un nuovo mondo: non conoscevo questa possibilità. Sicuramente farò più ricerche in merito per poter capire come poter utilizzare questa possibilità.