Tra le isole Canarie, La Gomera è sicuramente una delle meno conosciute e frequentate. Molti turisti la visitano con una gita giornaliera prendendo il traghetto da Los Cristianos, a Tenerife, e facendo il giro dell’isola in macchina. Il modo migliore, però, per assaporare al meglio i paesaggi di La Gomera, è immergersi completamente in essi. La seconda più piccola isola dell’arcipelago delle Canarie è infatti una vera e propria isola per gli amanti del trekking solitario.
Tra i sentieri di La Gomera per scoprirla lentamente
Esplorare La Gomera con un trekking vi farà scoprire la sua vera essenza e permetterà di calarvi nella realtà di un’isola selvaggia, poco abitata e ancora incontaminata in molti luoghi. Chilometri e chilometri di sentieri si districano tra i fondovalle e i pendii di quest’isola vulcanica, rendendola un vero paradiso per gli amanti dell’escursionismo. E questo è anche il modo migliore per esplorarla: a piedi, lentamente, immersi nella sua meravigliosa natura.
Cosa mettere nello zaino oltre delle buone scarpe, abbigliamento sportivo, una cartina e della crema solare? Tempo. Perché, nonostante l’isola abbia un diametro di poco più di 20 chilometri, vi si trovano più di 600 chilometri di sentieri. Inutile dire che a La Gomera, l’isola del trekking solitario, non si potrà che avere l’imbarazzo della scelta e optare tra diversi tipi di escursioni in base alle proprie esigenze e il livello di preparazione.
Ci sono due sentieri escursionistici che permettono di fare un giro ad anello a La Gomera: il GR 131 e il GR 132. Ciò non vieta di combinare i tanti sentieri e crearsi un itinerario su misura basato sul tempo e la propria condizione fisica. Date le scarse possibilità di pernottamento in alcune zone, è consigliabile prenotare in anticipo. In alternativa si può scegliere di pernottare in un posto fisso e intraprendere delle escursioni giornaliere ad anello oppure sfruttando gli autobus o un taxi per il ritorno. Molte strutture organizzano anche servizi di questo tipo.
Camminando tra i paesaggi fantastici di La Gomera
Pochi e piccoli insediamenti umani e paesaggi quasi completamente naturali dove potersi immergere: fare escursionismo a La Gomera è un’esperienza che porta il turista a stretto contatto con la natura e a tanti momenti di tranquillità e pace.
L’isola offre una varietà paesaggistica eccezionale che, in base al sentiero che si segue, può cambiare radicalmente quando meno ce lo si aspetta. Guardando una mappa satellitare di La Gomera si noterà subito il contrasto ben evidente tra i colori della zona costiera e della parte centrale dell’isola. Le aree costiere sono piuttosto secche e coperte da pochi arbusti, fichi d’India e palme. A volte sono solo distese di sassi e terra.
Si cammina in paesaggi quasi preistorici: non ci si stupirebbe se si incontrasse un dinosauro che ci viene incontro lungo il sentiero. Se si sceglie invece la zona interna, quella del Parco nazionale del Garajonay, ci si ritrova alla foresta di allori, ombrosa e verdissima.
Camminando tra i morbidi muschi e licheni della foresta, con la luce che penetra tra i fitti rami intricati, ci si sente quasi in un bosco incantato delle fiabe. Al crepuscolo, la poca luce che filtra tra i muschi che pendono dai rami contorti e aggrovigliati dona un ultimo tocco di colore ai fiorellini a lato del sentiero.
Tra curiosità e leggende attraverso La Gomera
Il picco più alto di La Gomera è il Garajonay, che con i suoi 1487 m si erge nell’omonimo parco nazionale. Dietro il nome dell’Alto del Garajonay si cela una triste leggenda. Quando la principessa di La Gomera, Gara, e il principe di Tenerife, Jonay, si innamorano e annunciarono il loro fidanzamento il Vulcano Teide iniziò a eruttare e questo venne considerato di cattivo auspicio dalle famiglie dei due. Il matrimonio venne annullato e per disperazione i due innamorati decisero di togliersi la vita in cima al monte.
Rimanendo in argomenti amorosi, un’altra leggenda molto conosciuta a La Gomera riguarda le fontanelle di legno nel paesino di Epina. Sembra che l’acqua che sgorga dai Chorros di Epina abbia poteri magici. Si dice che aiuti a risolvere sia i problemi di salute che quelli di cuore. Per trovare l’anima gemella le donne devono bere da sinistra verso destra dalle fontanelle di numero pari, mentre gli uomini da quelle dispari. Se fatto correttamente, il matrimonio entro un anno è garantito.
Una curiosa particolarità dell’isola è il silbo gomero, ovvero un linguaggio fischiato caratteristico solamente di La Gomera. Il fischio è il metodo di comunicazione usato fino dai primi abitanti dell’isola, che potevano parlarsi da diverse valli nonostante la lontananza.
Il fischio riesce a coprire fino a 3 chilometri di distanza. Una pratica considerata molto utile perché permette di risparmiare molte camminate avanti e indietro, o meglio, su e giù per i pendii. Il silbo gomero è stato inserito nei Patrimoni Culturali dell’Umanità dall’UNESCO nel 2009 e viene insegnato anche a scuola per tramandare la tradizione. Pare che solo 20.000 persone sanno “parlare questa lingua”.
A La Gomera, l’isola del trekking solitario, dove il turismo non è ancora di massa e opprimente, si ha finalmente l’opportunità di rallentare e staccarsi dal mondo frenetico al quale si è abituati. Un breve viaggio in questa perla delle Canarie non si può che amare, vissuto con la lentezza e il rispetto che La Gomera merita.
1 commento
Spettacolare questo trekking! Panorami e viste super, sarà che adoro camminare in natura ma mi ispira parecchio.