Il turismo di prossimità, nel post emergenza pandemia, ha fatto riscoprire borghi a due passi da casa spesso ignorati e che, invece, meritano più attenzione. In Valsesia, Varallo e il suo Sacro Monte hanno svelato la loro bellezza durante la visita di un giorno organizzato da Somewhere Tours & Events in collaborazione con la nostra community, Travel Blogger Italiane.
Varallo Sesia, il capoluogo della Valsesia
La Valsesia si trova in provincia di Vercelli, raggiungibile in circa due ore da Torino e in poco più di un’ora da Milano. Forse in tanti conoscono Alagna, il paese che chiude la valle e che si trova proprio ai piedi del massiccio del Monte Rosa.
Il capoluogo storico è, però, Varallo che si trova a poco più di 400 metri di altezza. Varallo stupisce per il suo piccolo centro storico, impreziosito dalle facciate di palazzi antichi, ben restaurati e conservati, e dalle botteghe artigianali.
La visita è partita da piazza Vittorio Emanuele Il, dominata dalla maestosa Collegiata di San Gaudenzio e su cui si affaccia il Teatro Civico. Da qui, si entra poi nel cuore di Varallo, il suo centro storico, caratterizzato da vie lastricate e pedonali che attraversano le antiche contrade. Il fulcro è la graziosa Piazza Calderini.
Attraversando tutto il centro, dal ponte sul torrente Mastallone si scopre una piccola spiaggetta in cui è possibile rinfrescarsi .
La visita si conclude con l’entrata all’avamposto francescano del Santuario della Madonna delle Grazie, per ammirare la parete affrescata da Gaudenzio Ferrari con episodi della Vita e della Passione di Cristo.
Proprio fuori dal Convento parte la funivia che porta alla seconda parte della visita guidata.
Il Sacro Monte di Varallo, sito patrimonio UNESCO
Un tragitto di poco più di un minuto sulla funivia, che detiene il record di più ripida d’Europa, consente di approdare al Sacro Monte di Varallo, detta anche Nuova Gerusalemme. È una cittadella fortificata immersa nel verde del bosco e, un tempo, consentiva ai pellegrini che non potevano visitare la Terra Santa di fare un viaggio simbolico attraverso i luoghi e i momenti più significativi della vita di Gesù.
Il complesso è molto ampio, dal momento che comprende 45 cappelle, disseminate in un rilassante percorso nella natura, e oltre 800 statue.
Il Sacro Monte di Varallo, insieme ad altri 8 Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, rappresenta un sito patrimonio UNESCO. Tra tutti, quello di Varallo è il più antico, dal momento che i primi lavori risalgono alla fine del XV secolo.
Tra artigianato ed enogastronomia: trine e vini
Visitare un borgo con una guida esperta consente di scoprire qualcosa di più delle tradizioni di un luogo; senza una visita guidata probabilmente non si visiterebbero le botteghe storiche e non si conoscerebbero scapin e puncetti.
Le scapin sono scarpe fatte di stoffa trapuntata e di canapa, frutto della tradizione Walser, popolazione germanica che si trasferì in alcune località dell’arco alpino nel corso del XII – XIII secolo. Calde e robuste erano perfette per la dura vita di montagna.
I puncetti sono vere e proprie opere d’arte: sono pizzi fatti con l’ago che danno luogo a raffinati ricami.
Le tradizioni della valle però contemplano anche i piaceri della tavola. Durante una cena a base di prodotti della tradizione montana, i piatti sono accompagnati dagli ottimi vini tipici della zona, come il rinomato Gattinara D.O.C.G., prodotto unicamente in un comune in provincia di Vercelli che porta lo stesso nome. Si tratta di un vino pregiato che, per avere la denominazione D.O.C.G., deve invecchiare almeno tre anni, di cui uno esclusivamente in botti di legno.
Cultura, spazi verdi, l’adrenalina della funivia e il buon cibo ne fanno una gita adatta sia alle coppie sia alle famiglie.
2 commenti
Siamo stati al Sacro Monte di Varallo anni fa e ne conserviamo ancora un piacevole ricordo. Forse sarebbe ora di tornarci…
Magari in questo periodo… approfittando del momento per fare piccoli weekend fuori porta!