A breve distanza dalla capitale cilena Santiago, Valparaiso, o Valpo come la chiamano i suoi abitanti, è il secondo porto del Cile per importanza. Famosa destinazione per il trasporto dell’oro dalla California in Europa ai tempi della “Conquista del West”, oggi colpisce per i suoi colori, la sua particolare conformazione fatta di ripide colline e per gli scorci che sa offrire.
Su e giù tra colline e casette colorate: dal porto ai paseos
La visita di Valparaiso non può che iniziare dal punto in cui è nata e ha prosperato: il suo porto. Questo è stato il fulcro che ha attirato, nella seconda metà del XIX secolo, persone di tutte le nazionalità che tentavano qui la fortuna. Questo amalgama culturale è la testimonianza evidente di come la diversità posso costituire una ricchezza: ogni gruppo nazionale ha portato qui il suo stile architettonico e la sua cultura. Il risultato è che la città è disseminata di case dai mille colori, una diversa dall’altra. Girovagare per le sue strade è una sorpresa e uno spettacolo senza sosta.
La città è divisa in maniera netta in due parti: la città bassa, quella portuale, e la città che si arrampica sui cerros, delle vere e proprie colline. Non si sa con precisione quante ve ne siano. C’è chi dice che originariamente fossero ben quarantadue! Un tempo luogo di residenza delle comunità più povere, sono diventate negli anni zone residenziali e, in alcuni casi, quartieri di lusso. Oggi costituiscono l’anima più vivace della città: qui si concentrano negozi, ristoranti, locali con musica dal vivo. Ognuna ha una sua storia peculiare e oggi i cerros sono i responsabili della peculiare conformità della città: le case sono disperatamente attaccate alle colline e spesso sospese, le stradine sono degli stretti sali scendi, che offrono scorci inaspettati e viste della baia sottostante, i paseo, i viali, interrompono il movimento della città, offrendo passeggiate panoramiche.
Ma come ci si può facilmente muovere dalla città bassa alla sommità dei suoi colli? La risposta è semplice: con degli antichi ascensori in legno. Gli ascensores sono in realtà propriamente delle funicolari. Oggi ne rimangono sei funzionanti degli oltre trenta del passato e costituiscono dei veri e propri mezzi pubblici, come dei tram, aperti sino a tarda sera, con tanto di biglietto di ingresso. Uno dei più famosi è sicuramente l’Ascensor Reina Victoria, del 1903, che porta al Cerro Bellavista, così denominato per la sua posizione che domina l’intera baia e perché offre una vista che spazia su tutta la città.
Il colore ovunque: passeggiando dentro (e sopra) la street art
Passeggiare per Valpo è un’autentica esperienza, non solo per il melting pot della sua architettura o per le belle vedute dai cerros, ma anche perché ogni scorcio, angolo, muro qui è stata un’occasione per fare arte. La città è completamente disseminata di murales e questo obbliga il turista a stare sempre con gli occhi spalancanti: un’opera carica di colore e del suo messaggio di protesta – o di gioia – può celarsi in ogni dove.
Oggi Valparaiso è l’unica città cilena in cui la street art è legale e non ha bisogno di particolari permessi. In passato tuttavia la street art era una forma di opposizione al regime di Pinochet. Ancora una volta la particolare conformazione della città ha fatto sì che qui questa forma d’arte potesse prosperare: le stradine tortuose e strette consentivano agli artisti di poter lavorare senza essere visti e di poter fuggire facilmente in caso di arrivo delle autorità.
La vocazione di Valpo alla street art ha avuto il suo compimento negli Anni Novanta, quando è stato creato un vero e proprio museo a cielo aperto sul Cerro Bellavista. Numerosi artisti sono stati invitati a creare un percorso, che oggi conta una ventina di lavori, per le strade del quartiere.
Oltre che nel Museo a Cielo Abierto Cerro Bellavista, numerose altre opere possono essere scoperte sul Cerro Alegre e sul Cerro Conception. Qui si trovano le opere di Inti, ormai street artist di fama internazionale, i cui grandi murales si caratterizzano per l’attenzione e il recupero della cultura indigena. Sempre qui si potrà scendere una scalinata che sembra un pianoforte, vicino a Calle Beethoven. Un altro murales famoso è la scritta “We are not hippies, we are happies”, creata dal collettivo originario di Brighton chiamato Art+Believe.
Una casa protesa sulla città e sul mare come una barca: l’incontro con Neruda
Se la street art non è sufficiente e vi state chiedendo ancora cosa vedere a Valparaiso, la visita della città non può prescindere dall’incontro con uno dei suoi cittadini più illustri, il poeta premio Nobel Pablo Neruda. Oltre a essere uno dei poeti più amati internazionalmente, Neruda ha lavorato per il suo Paese come diplomatico. Questo l’ha portato a viaggiare tanto e in luoghi remoti.
Le case di Neruda sono quindi un vero e proprio museo con pezzi d’arredamento e suppellettili raccolti dai suoi viaggi. L’amore per il bello che ha contraddistinto il poeta in tutta la sua vita ha fatto sì che egli cercasse di attorniarsene nelle sue case e che ponesse l’attenzione a ogni dettaglio nel costruirle e arredarle.
La sua casa a Valparaiso, La Sebastiana, sul colle Bellavista, è oggi un museo visitabile. Muoversi da una stanza all’altra porta il visitatore a ripercorrere la vita del poeta e ad apprezzarne il gusto. Sorprende la grande vetrata che si affaccia sulla città, simbolo dell’amore di Neruda per la sua terra: il poeta cercava una casa, isolata, ma non troppo, che gli consentisse comunque di “sentire” la città e il mare, l’altra grande passione di Neruda.
In Cile è possibile visitare altre due abitazioni del poeta: Isla Negra, nella località omonima e La Chascona a Santiago. Anche qui, ogni stanza è una sorpresa: il poeta amava lasciare i suoi ospiti a bocca aperta, visto che addirittura ha incluso passaggi segreti. Molte stanze sembrano richiamare la sottocoperta di un’imbarcazione e numerosi sono i riferimenti al mare, come le bellissime polene che arredano le abitazioni e che provengono da antichi velieri.
Valparaiso è una città intensa, nelle sue forme e nei suoi colori, che va “assaggiata” con lentezza e che dà il meglio di sé con un itinerario a piedi per le sue strade, come quello offerto ogni giorno da Tour 4 Tips, in cui è il turista a fare il prezzo, lasciando la mancia che ritiene più consona, alla fine dell’esperienza.
8 commenti
Ecco, lo sapevo, dovevo andarci. Quando ho organizzato il viaggio in Cile me l’ero segnata, poi abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni giorni così l’ho saltata. E ora che leggo il tuo articolo, e sento parlare di murales e colori mi pento amaramente. Averti letta prima.
Ciao Anna, devo ammettere che Valparaiso, insieme a Chiloe e al deserto di Atacama, sono stati i luoghi che mi sono rimasti più nel cuore. Quindi direi che hai un motivo per tornarci: il Cile è così grande!!
Io sono appena tornata dalla Bolivia, la mia prima esperienza in Sud America, e già non vedo l’ora di tornare in quel continente incredibile… Il Cile mi attirava già moltissimo, ma ora sono certa che Valparaiso sarà sicuramente tra le mie mete quando avrò finalmente occasione di andarci!
Se hai amato la Bolivia, non potrai che adorare anche il Cile!
Sogno da tanto tempo il Cile, soprattutto per le meraviglie naturali, e vedo che anche le città sono qualcosa di molto bello. Valparaiso coi suoi colori incanta 🙂
Il Cile è così vario e offre così tanti “ambienti” diversi che non si può rimanerne delusi.
Sono stata a Valparaiso l’anno scorso e l’ho adorata, è una città delle mille sfaccettature e vorrei tornarci prima o poi! Gran bel post!
Grazie Giulia!