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Recensione della rete pubblicitaria Adsterra

Adsterra: network pubblicitario da evitare se scrivi di viaggi

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Cercando una valida alternativa ad AdSense, ho scoperto il network pubblicitario Adsterra. Le recensioni online sembravano promettenti ed era raccomandato da vari blogger in articoli che confrontavano diverse reti pubblicitarie. Tuttavia, come puoi aver intuito dal titolo, non è stata una buona idea provare ad utilizzare Adsterra, e in questo articolo ti spiego il motivo.

Guadagnare con le Ads su un blog di viaggi

Le pubblicità sui siti web, meglio note come ads, sono un ottimo modo per guadagnare senza troppo sforzo, una volta che il blog riceve visite regolari. Sono infatti un vero e proprio guadagno passivo, termine con cui si intende in genere delle entrate generate senza fare nulla. In realtà la situazione è un po’ diversa perché guadagnare senza lavorare non è possibile, purtroppo.

Le entrate dalle ads arrivano perché precedentemente abbiamo scritto articoli che si sono posizionati molto bene, articoli pubblicati su un blog che funziona perché per crearlo sono stati necessari mesi di lavoro, formazione e impegno. Visto da questo punto di vista non è più un guadagno passivo, ma entrate in differita. Tutte le ore di lavoro sul blog infatti non sono state retribuite in altro modo.

Finita questa premessa, i guadagni dalle entrate pubblicitarie sono sempre molto bassi, specialmente per chi scrive di viaggi in italiano. La nostra nicchia infatti offre un basso guadagno per click e visualizzazioni in generale, ma soprattutto su AdSense, la rete pubblicitaria di Google. Diventa quindi necessario cercare delle alternative con una migliore retribuzione per click e visualizzazioni.

Online ci sono diversi network pubblicitari. Alcuni pagano molto bene se scrivi in inglese e hai numerose visite mensili. Altri hanno retribuzioni appena migliori di Adsense, a fronte di un lavoro manuale da fare per installare gli script, ovvero il codice, necessario a far visualizzare le ads ai lettori.

Pubblicità di Adsterra che compariva su uno dei miei blog
Pubblicità di Adsterra che compariva su uno dei miei blog

Adsterra: recensioni positive e realtà

Ho installato Adsterra per testare un’alternativa a AdSense, il network pubblicitario di Google, e The Moneytizer. Dalle recensioni presenti sulla prima pagina di Google Adsterra sembrava una rete pubblicitaria perfettamente legittima, con una buona reputazione. Tuttavia questa esperienza mi ha confermato di fare attenzione alle recensioni pubblicate dai blogger che insegnano come guadagnare denaro.

Questo non significa che ci sia qualcosa di male a guadagnare commissioni dalle affiliazioni o dai post sponsorizzati, è il modo in cui guadagnano i blogger. Io stessa, così come molte colleghe della community Travel Blogger Italiane, guadagnamo in questo modo anche perché hosting e dominio sono un costo fisso da coprire. (Grazie per sostenerci cliccando sulle ads e sui link affiliati ❤︎).

Bisogna però fare attenzione all’etica di chi pubblica le recensioni. Se è qualcuno che conosci personalmente, un blogger che segui da anni e sai che ti puoi fidare, allora va benissimo. Abbiamo imparato tutti tantissimo proprio grazie a recensioni e consigli di altri blogger più esperti

Per esempio, il link di Adsterra che trovi in questo articolo è un link affiliato, ma nell’articolo ti spiego perché secondo me non dovresti utilizzare questa rete pubblicitaria. Poi sarai tu a decidere se provarla lo stesso. Ti suggerisco però di sospettare di chi sponsorizza qualsiasi cosa solo per guagnare qualche euro, o peggio, vende corsi che ti promettono di vivere di blogging e lasciare il lavoro per viaggiare. La realtà non è proprio così.

Come funziona Adsterra

A differenza di alcune grandi reti pubblicitarie, Adsterra non ha particolari requisiti per approvare i siti web. Puoi essere un publisher Adsterra anche con sole dieci pagine viste al giorno. Gli editori, ovvero i proprietari dei siti web, possono guadagnare attraverso sei formati di annunci pubblicitari: annunci popunder, social bar, inpage push, banner nativi, video e banner.

Gli annunci popunder rimangono nascosti dietro la finestra principale del browser e questo è già qualcosa che molti blogger seri non vorrebbero implementare sui loro siti. Inoltre tutti gli annunci promuovono prodotti generalmente non raccomandabili. Alcuni annunci per esempio sono software potenzialmente dannosi. Adsterra infatti utilizza il malvertising per aumentare le entrate degli editori. In pratica, lavora con inserzionisti che spingono all’installazione di malware.

Questi modi per guadagnare denaro fanno parte delle cosiddette tecniche black hat, utilizzate quasi esclusivamente dai siti web che forniscono software, giochi e film pirata. Per i blogger seri che lavorano con la propria reputazione online, gestiscono blog di nicchia o personali non è consigliato pubblicizzare servizi non correlati o potenzialmente dannosi come questi.

La mia esperienza negativa con Adsterra: pubblicità di malware e popup non autorizzati

Quando ti registri a Adsterra puoi scegliere quali script installare. Con l’intento di testare la rete pubblicitaria ho aggiunto solo un banner nella barra laterale e un banner al fondo di ogni singolo post, relativi ad argomenti non sensibili. Ovviamente sapevo che c’era la possibilità di installare popup, ma non è un tipo di annuncio che voglio vedere sui miei blog. Soprattutto se portano a siti potenzialmente non legittimi.

Comunque la prima sorpresa di questo test sono stati i guadagni di Adsterra estremamente alti e fuori mercato, anche più di un euro al giorno per 1000 visualizzazioni. La seconda sorpresa, molto meno piacevole, è stata che la segnalazione di una collega blogger dopo pochi giorni. Visitando i miei siti su cui avevo installato lo script di Adsterra comparivano dei popup che indirizzavano a siti di malware.

Gli annunci di Adsterra consigliano agli utenti di installare malware o li reindirizzano a siti dannosi. Se un utente non ha attivato un antivirus sul proprio sistema, aprendo un sito infarcito di annunci Adsterra può scaricare file dannosi e venire reindirizzato verso altri siti. Allo stesso modo, ci sono molti annunci di installazione di software e giochi che Adsterra mette in primo piano e che portano a siti web pieni di malware.

L’aspetto peggiore di pubblicare annunci Adsterra è che come publisher non ti rendi conto esattamente di cosa stai pubblicando. Sui miei siti infatti vedevo solo gli annunci così come li avevo impostati, e lo stesso il gestore del mio hosting, al quale ho chiesto aiuto dopo la segnalazione dei popup di malware. Nelle immagini di questo post puoi vedere alcuni dei popup che venivano pubblicati a mia insaputa.

Popup di pubblicità Adsterra pubblicate a mia insaputa sui miei siti
Popup di pubblicità Adsterra pubblicate a mia insaputa sui miei siti

Come rimuovere gli annunci di Adsterra

Una volta capito che il problema dei popup di malware erano legati allo script di Adsterra è stato sufficiente rimuovere gli script delle ads. Per sicurezza ho fatto fare un controllo e una scansione antivirus a Greenora, l’hosting su cui appoggio tutti i miei siti web, e fortunatamente non c’erano virus. Come accaduto durante la mia disavventura con Bluehost, avere al proprio fianco tecnici competenti ha limitato i danni e risolto il problema in pochissimo tempo.

Poter contare su esperti veri per me è stato fondamentale anche questa volta. Se non avessi ricevuto la segnalazione da parte di una collega blogger e non avessi potuto fare controlli in tempo reale con una persona vera dall’altra parte del telefono, probabilmente i miei siti avrebbero potuto subire danni e perdite di posizione in Google per promuovere siti di malware a mia insaputa.

Nel caso in cui il tuo computer sia stato infettato dagli annunci malware di Adsterra, è necessario utilizzare un antivirus. Di solito questo non capita se hai già installato un buon antivirus, ma è sempre una buona abitudine fare qualche scansione regolarmente.

Per chi va bene Adsterra: c’è un’eccezione

Ribadito che Adsterra non è un’alternativa valida alle reti pubblicitarie come AdSense perché potrebbe distruggere anni di lavoro a causa di penalizzazioni di Google, coloro che ricevono traffico a pagamento sui loro siti web potrebbero non correre lo stesso rischio di coloro che hanno consolidato la reputazione del loro blog negli anni. Questo perché il traffico non proviene i modo organico dai motori di ricerca, come per la maggior parte dei travel blog.

Inoltre gli editori che gestiscono siti web di streaming sportivo e film online, accorciatori di URL, convertitori, download di musica o software, e contenuti per adulti possono trovare Adsterra una buona opzione per guadagnare con le ads, in quanto si tratta di categorie non accettata da Google AdSense. Tuttavia, per i motivi visti sopra, ne sconsiglio vivamente l’uso sui blog legittimi come i nostri travel blog.

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5 commenti

La Kry 31/01/2024 - 15:27

Non conoscevo Adsterra ma dopo questo articolo me ne terrò ben lontana… lontanissima!
Sono così testarda da non volere che un tecnico metta nemmeno in dito sul mio blog, essere costretta a consultare qualcuno per un problema come quello che hai avuto mi innervosirebbe davvero, davvero parecchio!

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Nadia 27/02/2024 - 17:23

Sono contraria ad appesantire il blog con le inserzioni pubblicitarie e questa disavventura mi conferma che faccio bene a starne lontana. Avere al proprio fianco un servizio tecnico affidabile come quello offerto da Greenora è invece un ottimo investimento per tenere al sicuro anni di lavoro per posizionare i contenuti di viaggio su Google.

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Francesca 06/07/2024 - 15:39

Un aspetto che conosco molto poco e che non utilizzo. Utilissime le informazioni che mi fanno capire quanto sia necessario valutare con molta attenzione cosa introdurre e con quali fini.

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Bru 30/08/2024 - 14:07

non avevo mai sentito parlare di Adsterra, ho letto con grande interesse questo articolo e adesso che lo conosco farò bene attenzione a non usarlo.

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Claudia 21/10/2024 - 21:31

Non conoscevo Adsterra e ne staremo lontane con il nostro blog, d’altronde non ci piace appesantire troppo la lettura con troppe inserzioni pubblicitarie

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