Le Marche sono l’unica regione italiana al plurale, una terra dalle mille sfumature. Dal blu dell’Adriatico alle dolci colline dell’entroterra, dagli antichi borghi alle splendide città d’arte, le Marche hanno la capacità di restare nel cuore dei viaggiatori e di invitarli a scoprire senza fretta le proprie meraviglie. Ecco, quindi, tre luoghi imperdibili da visitare nelle Marche.
Urbino: patria di Raffaello Sanzio e patrimonio UNESCO
La città di Urbino è un gioiello unico al mondo per bellezza ed eleganza. Città natale di Raffello Sanzio, emblema del Rinascimento italiano e, dal 1998, patrimonio dell’umanità UNESCO.
Il Palazzo Ducale, con le sue fiabesche torri, è uno dei simboli di Urbino. Voluto dal Duca Federico da Montefeltro, venne costruito nel corso del XV secolo. Tra le maestranze che lavorarono alla sua realizzazione ci furono anche i tre architetti: Maso di Bartolomeo, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. Fu soprattutto grazie al loro ingegno che il palazzo divenne una costruzione di straordinaria raffinatezza e di eccezionale bellezza.
Un “palazzo in forma di città”, come lo definì Baldassare Castiglione, in grado di accogliere centinaia di persone.
Dal 1912 il Palazzo ospita la Galleria nazionale delle Marche che vanta una delle più importanti collezioni d’arte del Rinascimento italiano con opere di Piero della Francesca, Paolo Uccello, Tiziano e Raffaello. Quest’ultimo nacque proprio ad Urbino il 28 marzo dell’anno 1483.
In quel periodo la città era un centro artistico di grande importanza ed il giovane Raffaello ebbe modo di sviluppare il suo talento in un ambiente intellettualmente molto stimolante.
Oggi è possibile fare un viaggio indietro nel tempo e tornare nell’Urbino rinascimentale visitando la casa natale del pittore che, dopo varie vicende, venne acquistata dall’Accademia Raffaello nel 1873. Proprio grazie all’interesse dell’Accademia, la casa si è arricchita di numerose opere d’arte.
Alcune strettamente connesse alla vita del celebre pittore; altre che documentano la ricca storia urbinate in campo artistico, civile e religioso; altre, infine, che costituiscono diretta testimonianza del mito che in varie epoche ha accompagnato la figura di Raffaello.
Il Santuario di Loreto: il cuore della spiritualità marchigiana
Loreto rappresenta da secoli il cuore della spiritualità marchigiana. La fama che accompagna il Santuario di Loreto è strettamente legata alla reliquia della Santa Casa custodita all’interno della Basilica. La Santa Casa sarebbe identificabile con la parte antistante la grotta di Nazareth dove nacque, visse e ricette l’Annunzio la Vergine Maria.
Ci sono essenzialmente due versioni su come la Casa sia stata trasferita da Nazareth fino a Loreto. La prima, legata alla tradizione cristiana, vuole la Casa sia stata trasportata in volo dagli angeli. La seconda, storicamente più attendibile, attribuisce il merito del trasporto ai crociati che, espulsi dalla Terrasanta ad opera dei mussulmani, vollero salvare dalla distruzione la Casa della Madonna, trasportandola prima nell’antica Illiria, poi nel comune di Recanati ed infine sul colle di Loreto dove si trova tuttora.
O trasportata in volo dagli angeli oppure via mare dai cavalieri crociati, resta il fatto che portare un edificio dalla Terrasanta all’Italia è comunque un’impresa straordinaria!
Il Santuario di Loreto è un bellissimo esempio di basilica fortificata, caratterizzata da torri, camminamenti di ronda, corpi di guardia e veri e propri sistemi difensivi.
L’attuale Basilica venne costruita, per volontà di Papa Paolo II, a partire dal 1469. Alla sua realizzazione contribuirono molti artisti come: Giuliano da Sangallo, che creò la cupola di ispirazione brunelleschiana; Donato Bramante, che si adoperò per varie modifiche e consolidamenti e progettò il palazzo apostolico; e Luigi Vanvitelli, che terminò la costruzione dell’elegante campanile.
Percorrere gli antichi camminamenti di ronda è un’esperienza particolarmente suggestiva. Vennero costruiti per tenere sotto controllo le incursioni della flotta turca nell’Adriatico e garantire la sicurezza della cittadella della fede di Loreto. Oggi, invece, sono il luogo ideale per ammirare la bellezza del paesaggio marchigiano.
La rocca di Gradara e la triste storia di Paolo e Francesca
Gradara è uno dei borghi più belli d’Italia. La sua bellezza è il frutto della sapienza con cui l’uomo è riuscito a mescolare le sue opere con la natura circostante, trasformando le colline dell’entroterra marchigiano nello scenario ideale per questo romantico borgo medievale.
La storia di Gradara è strettamente legata a quella della sua Rocca che, proprio al confine tra Marche ed Emilia Romagna, si erge in una posizione strategica e sembra rievocare gli splendori delle potenti famiglie che vi abitarono: i Malatesta, gli Sforza ed i Della Rovere.
La vicenda più nota che si verificò nella Rocca, quella che l’avrebbe resa immortale nella memoria di tutti gli appassionati di storia e letteratura, risale proprio al periodo in cui erano al potere i Malatesta.
Francesca da Polenta, sposa infelice di Gianciotto Malatesta, intratteneva da tempo una tenera amicizia (o forse qualcosa di più!) con suo cognato Paolo. Qualcuno, scoperti gli incontri clandestini tra i due innamorati, informò il marito tradito che, colto da un accesso d’ira, li uccise entrambi in un giorno di settembre del 1289.
La vicenda di Paolo e Francesca è molto lacunosa sotto il profilo storico. Sappiamo che si tratta di personaggi realmente esistiti, ma non ci sono concrete informazioni biografiche.
Inoltre Dante, Boccaccio, Petrarca e D’Annunzio, con le loro diverse versioni della storia, se da una parte l’hanno arricchita di fascino, dall’altra hanno contribuito a rendere ancora più labile il confine tra verità e leggenda.
Un’altra illustre ospite di Gradara fu Lucrezia Borgia che vi giunse nel 1494, sposa giovanissima di Giovanni Sforza. Visse nel castello per pochi anni per poi essere richiamata a Roma dove il padre, Papa Alessandro VI, ed del fratello, Cesare, avevano per lei altri progetti.
Le Marche si adattano alle esigenze di tutti i tipi di viaggiatori, anche i più esigenti. I tre luoghi imperdibili proposti, infatti, uniscono arte, storia, spiritualità e bellezze paesaggistiche.
Sono un modo per scoprire l’infinita bellezza di una terra al plurale. Un’occasione per conoscere meglio un territorio che, usando le parole di Guido Piovene, è un “distillato dell’Italia”.
Le Travel Blogger Italiane consigliano anche una visita a Corinaldo.
4 commenti
Le Marche sono veramente una regione stupenda e poco conosciuta!Da visitare assolutamente 🙂
Urbino fu una delle tappe che più mi affascinarono nel corso di un viaggio nelle Marche che ho compiuto nel 2018 insieme al mio compagno. Da allora mi è rimasta nel cuore e non posso fare a meno di ricordarla come una città ricchissima di bellezza.
Bellissima regione, della quale purtroppo conosco solo la costa. Grazie per i consigli sul turismo culturale, Urbino soprattutto è nella mia wishlist da tempo!
Sulle Marche non siamo neutrali essendo la nostra regione di nascita e dove entrambe viviamo! Sono 3 luoghi assolutamente da non perdersi come tanti altri anche naturali tra cui le Grotte di Frasassi e il Conero <3