Negli ultimi anni sempre più viaggiatori si chiedono perché viaggiare slow. Il turismo di massa, con i suoi ritmi frenetici e le corse contro il tempo, ha infatti mostrato i suoi limiti: mete affollate, esperienze superficiali e la sensazione di non aver vissuti davvero i luoghi visitati. Ecco perché si parla sempre di più di slow travel, un approccio diverso, capace di restituire valore al tempo e autenticità alle esperienze. Viaggiare lentamente non significa semplicemente spostarsi piano, ma vivere con consapevolezza ogni istante. È la scelta di fermarsi, osservare, ascoltare e lasciarsi sorprendere da quello che accade lungo il cammino. È la voglia di trasformare un semplice spostamento in un’esperienza che arricchisce davvero
Che cos’è il viaggio slow
Il concetto di slow travel nasce come risposta al turismo “mordi e fuggi”, quello fatto di agende fitte, decine di attrazioni da vedere in un giorno e fotografie scattate senza avere tempo di guardarsi intorno. Il viaggio slow ribalta completamente questa prospettiva.
Significa scegliere meno mete, ma viverle intensamente. Non correre da un museo all’altro, ma prendersi il tempo di entrare in una bottega artigiana, scambiare due chiacchiere con i residenti, osservare i dettagli di una piazza o fermarsi a respirare il profumo della carta stampata in una libreria. È un turismo che valorizza la lentezza come strumento per comprendere davvero l’identità di un luogo.
Cho decide di viaggiare slow privilegia i mezzi sostenibili: il treno che attraversa campagne e colline, la bicicletta che permette di scoprire paesaggi a ritmo umano o, semplicemente, una lunga passeggiata che svela scorci nascosti impossibili da cogliere con l’auto. È un invito a rimettersi in sintonia con il territorio, con la natura e con se stessi.

Perché viaggiare slow arricchisce la vita
Rallentare in viaggio significa innanzitutto entrare in connessione con il territorio. Un ritmo più calmo ti permette di osservare i dettagli che altrimenti sfuggirebbero, come un balcone fiorito, il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, l’accento di chi ti accoglie. Sono proprio questi frammenti di quotidianità a trasformare un semplice soggiorno in un ricordo indimenticabile.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la sostenibilità. Optare per il treno invece dell’aereo per tratte brevi, ridurre gli spostamenti frenetici in auto e affidarsi a soluzioni a basso impatto ambientale significa prendersi cura del pianeta mentre si viaggia. Il turismo slow diventa così una scelta etica, che unisce piacere e responsabilità.
Il viaggio lento come alleato del benessere
Il viaggio lento è anche un alleato del benessere personale. Non dover correre da una parte all’altra riduce lo stress e ti consente di vivere il presente con più serenità. È un’occasione per ricaricare le energie, ascoltarsi e ritrovare quell’equilibrio che la vita quotidiana spesso mette a dura prova.
Sorprendentemente, scegliere la lentezza può anche rivelarsi un risparmio. Meno spostamenti veloci, meno ingressi turistici “obbligati” e più tempo dedicato a esperienze autentiche, come un pranzo in un’osteria o una giornata trascorsa a camminare tra i vicoli, che spesso si traducono in costi più contenuti e in una maggiore soddisfazione.
Come vivere davvero un viaggio slow
Abbracciare questa filosofia significa cambiare approccio già in fase di organizzazione. Non serve programmare ogni ora della giornata, basta lasciare spazio alla curiosità e all’imprevisto. Un borgo vicino a casa nostra può rivelarsi sorprendente quanto una grande capitale europea, Una conversazione con un abitante del posto può insegnare più di una guida turistica.
Il viaggio slow invita anche a dare valore al tempo trascorso a tavola. Fermarsi in un ristorante tipico o in una piccola trattoria di quartiere diventa un modo per scoprire tradizioni, sapori e storie familiari che difficilmente si trovano nelle rotte turistiche più battute. Lo stesso vale per una semplice passeggiata senza meta. Spesso i momenti più indimenticabili nascono quando non si segue una mappa ma ci si lascia guidare dall’istinto.

Vuoi accumulare luoghi o ricordi?
Capire perché viaggiare slow significa comprendere che un viaggio non è una gara a chi vede di più, ma un’occasione per vivere più intensamente. Rallentare non è perdere tempo: è guadagnarlo. È avere la possibilità di assaporare un tramonto senza guardare l’orologio, di ascoltare una storia raccontata da chi abita in quei luoghi, di ritrovare il piacere del presente.
La prossima volta che organizzerai una partenza chiediti se preferisci accumulare luoghi sulla tua lista o ricordi nel tuo cuore. La risposta ti porterà naturalmente verso la strada del viaggio slow, un cammino fatto di autenticità, sostenibilità e momenti che rimangono per sempre.

7 commenti
Devo dire che ultimamente sto optando per viaggi più slow, soprattutto in Italia nei weekend fuori porta. Mi piace anche non leggere troppo su un luogo e soprattutto guardare foto, per lasciarmi modo di sorprendermi poi in loco. Sono d’accordo con te, viaggiare con calma e scoprendo passo passo un angolo di mondo aiuta al nostro benessere.
Mi ritrovo a essere sempre in bilico tra la voglia di rallentare e la curiosità di vedere cosa c’è dietro l’angolo successivo. Solo quando trovo qualcosa che mi appaga completamente decido senza alcun dubbio di fermarmi a contemplare ciò che mi circonda. Secondo me è difficile definire a priori che tipo di viaggio sarà, mi lascio guidare dalle emozioni del momento.
Anni fa cercavo di vedere il più possibile in meno tempo, ora cerco di viaggiare con più calma, ma credo che questo cambiamento derivi molto dal fatto di avere più possibilità di viaggiare ora che sono freelance rispetto a quando ero dipendente con ferie limitate. Anche il fatto di viaggiare con bambini ti obbliga a viaggiare più piano e non è sempre un male, anzi ti apre nuove prospettive!
Sposo totalmente la filosofia del viaggio slow e del turismo di prossimità: viviamo una vita frenetica, sempre di corsa e il viaggio deve essere un momento di relax, di connessione e di riappropriazione del nostro tempo. A parere mio non deve essere solo una tendenza ma qualcosa da incentivare e incoraggiare!
Da un pò di tempo mi sono avvicinata a questo pensiero con l’intento di aiutarmi a rallentare! Sempre di corsa, sempre in ansia, sempre sul pezzo…finché anche il viaggio breve o lungo che fosse diventava fonte di stress.
Così mi sono data un freno imparando ad abbracciare questa filosofia che ora sto sviluppando anche con l’idea di inziare a fare qualche viaggio lungo in bici!
Sono molto curiosa e spesso sulla carta tendo a mettere molte cose da vedere ed escursioni da fare, ma poi fortunatamente quando arrivo in un luogo amo perdermi in cose che non avrei mai immaginato di fare, prendere un caffè seduta a un tavolino e ossevare la gente che passa, entrare in piccole botteghe e scuriosare tra la merce esposta, in effetti preferisco tornare a casa e avere visto meno cose ma essermi goduta ogni minuto di quel viaggio
Devo dire che da qualche anno a questa parte mi sento di essermi avvicinata anch’io molto più alla filosofia del viaggio slow per motivi diversi: un po’ grazie alla spinta al turismo di prossimità involontariamente data dalla pandemia, ma che mi ha però portata a guardarmi di più intorno e godermi la sorpresa del “dietro casa” anche in un weekend qualsiasi, senza programmare chissà che; un po’ perché, lavorando nel turismo, ho vissuto (e vivo ancora spesso, purtroppo) la fatica del turismo di massa sulla mia pelle e di contro quando viaggio per me ho voglia di allontanarmi da questo e cercare un approccio non solo più sostenibile per motivi etici ma anche, egoisticamente, per trovare quello che spesso mi manca quando viaggio per lavoro. Anch’io poi, come Paola, sto trovando il viaggio con la bimba piccola un altro forte incentivo ad andare più lenta, per forza di cose, e lo sto apprezzando molto per il tipo di contatto che mi permette di avere con il posto, che spesso prima mi sfuggiva anche perché da più giovane c’erano la minore disponibilità economica e di tempo che mi portavano naturalmente a fare vacanze più compresse.